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Eugenio Scomparini, nato il 1° settembre 1845 a Trieste, è stato un pittore italiano la cui vita e opera hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo. Ultimo di quattro fratelli, Scomparini perse il padre in giovane età e crebbe in una famiglia di origini venete, con la madre Maria Scomparini che si era trasferita a Trieste da Venezia. La sua formazione artistica iniziò precocemente, frequentando la scuola locale di disegno diretta dall'incisore Giovanni Moscotto. Questo periodo formativo fu cruciale per lo sviluppo delle sue abilità e per la sua futura carriera artistica. Nel 1863, con uno stipendio fornito dalla città di Trieste, Scomparini si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ebbe l'opportunità di formarsi sotto la guida di maestri come Michelangelo Grigoletti e Pompeo Molmenti. Durante i suoi anni accademici, Scomparini si distinse per il suo talento, vincendo premi e riconoscimenti che gli permisero di affermarsi come artista. Nel 1869, fece il suo esordio nelle esposizioni veneziane, presentando opere che furono ben accolte dalla critica e dal pubblico, segnando l'inizio di un percorso di successo. Dopo aver completato gli studi, Scomparini viaggiò a Roma tra il 1874 e il 1877, dove subì l'influenza del pittore Mariano Fortuny, noto per il suo virtuosismo coloristico. Questa esperienza arricchì ulteriormente il suo stile, che iniziò a riflettere il brillante cromatismo e l'eclettismo tipici di Fortuny, diventando caratteristiche distintive delle sue opere. Tornato a Trieste, Scomparini divenne una figura centrale nel panorama artistico locale. Nel 1884, fu eletto presidente del Circolo Artistico Triestino e, nel 1887, iniziò a insegnare presso la Scuola Industriale di Trieste, ruolo che mantenne fino al 1911. La sua attività didattica ebbe un impatto significativo sulla formazione di una nuova generazione di artisti, tra cui Bruno Croatto, Ugo Flumiani, Piero Lucano, Ruggero Rovan, Marcello Dudovich, Piero Marussig, Argio Orell, Vito Timmel, Vittorio Bergagna e Gino Parin. Scomparini si dedicò anche alla grande decorazione murale, realizzando importanti lavori per palazzi, teatri e luoghi pubblici a Trieste, Spalato, Gorizia, Treviso e per il palazzo Artelli a Trieste. Il suo stile, che ricorda quello di Mariano Fortuny e Hans Makart, si caratterizzava per la capacità di affrontare grandi imprese decorative, rendendolo la personalità più autorevole dell'arte locale. Tra le sue opere più note, si ricordano le decorazioni per il Politeama Rossetti di Trieste e per il Politeama Garibaldi di Treviso. Scomparini era noto per la sua capacità di rappresentare le ambizioni della società triestina attraverso complesse allegorie, attingendo al mondo tiepolesco e alla cultura figurativa della Vienna del Ring. La sua ultima grande opera, "L'Edilizia", dipinta nel 1912 per la Cassa di Risparmio di Trieste, rifletteva sulla giustizia sociale e sull'aspirazione alla giustizia sociale, temi cari all'artista. Eugenio Scomparini morì il 17 marzo 1913 a Trieste, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata per la sua importanza storica e artistica, con molte delle sue opere esposte nel Museo Revoltella di Trieste. La sua vita e il suo lavoro rappresentano un capitolo significativo nella storia dell'arte italiana, testimoniando il suo contributo al panorama artistico del suo tempo.
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