La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Raffaello Sernesi ( Firenze 1838 - Bolzano 1866 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Raffaello Sernesi fu un pittore e medaglista italiano, noto per il suo coinvolgimento con il gruppo dei Macchiaioli, un movimento artistico che prese piede in Italia nella seconda metà del XIX secolo. Nato a Firenze il 29 dicembre 1838, Sernesi crebbe in una famiglia di modeste condizioni economiche. Suo padre era uno scrivano di San Frediano e proveniva da una famiglia artigiana. La sua prima formazione artistica avvenne sotto la guida di Angiolo Mariotti, un incisore di medaglie, e successivamente si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1856, dove studiò scultura con Antonio Ciseri. Durante questo periodo, Sernesi si avvicinò al lavoro di Raffaello Sanzio e al disegno dei classici toscani, come Beato Angelico e Botticelli. La morte del padre nel 1858 costrinse Sernesi a lasciare l'Accademia per sostenere la sua famiglia, lavorando come incisore e medaglista. Tuttavia, nonostante le difficoltà economiche, continuò a coltivare la sua passione per l'arte. Nel 1859, Sernesi iniziò a frequentare il Caffè Michelangiolo, dove incontrò gli artisti del gruppo dei Macchiaioli, tra cui Odoardo Borrani, con il quale sviluppò una stretta amicizia. Nello stesso anno, Sernesi si arruolò come volontario nella Seconda Guerra d'Indipendenza Italiana. Al suo ritorno a Firenze, iniziò a realizzare i suoi primi dipinti en plein air, caratterizzati da tonalità azzurre e terracotta tipiche del paesaggio toscano e della tradizione degli affreschi della regione. Questi lavori rivelavano un gusto per la chiarezza rettilinea nello spazio e nell'organizzazione compositiva. Sernesi espose il suo dipinto "Pastura in montagna" all'Esposizione Nazionale di Brera nel 1861 e alla Promotrice Fiorentina nel 1862. Nel 1862 viaggiò anche a Napoli e successivamente a Ischia, continuando a sviluppare il suo stile pittorico. Nel 1865, espose due dipinti all'esposizione di Milano. La sua carriera artistica fu interrotta quando, nel 1866, si unì alla campagna di Garibaldi nella Terza Guerra d'Indipendenza Italiana. Il 16 luglio di quell'anno, Sernesi subì una grave ferita alla gamba e fu fatto prigioniero dagli austriaci. Fu trasportato a Bolzano per il trattamento, ma la sua riluttanza ad amputare la gamba portò alla sua morte per gangrena il 9 agosto 1866. Nonostante la sua vita fosse stata breve, Sernesi lasciò un'impronta significativa nel mondo dell'arte. Le sue opere sono caratterizzate da un uso innovativo del colore e da una forte sensibilità per il soggetto. La sua adesione ai principi dei Macchiaioli, che sostenevano la necessità di un rinnovamento della pittura attraverso l'osservazione diretta della natura e la cattura delle "macchie" di luce e colore, lo portò a produrre opere che riflettevano un realismo moderno e una freschezza di percezione. Sernesi fu anche un fervente patriota, come dimostrato dal suo impegno nelle guerre d'indipendenza e dalla sua produzione di medaglie commemorative, tra cui una celebre per i cinquecento anni dalla nascita di Dante, che gli valse lodi e apprezzamenti dalla critica. La sua amicizia con altri artisti del Caffè Michelangelo, come Telemaco Signorini e Odoardo Borrani, alimentò i suoi ideali risorgimentali e la sua convinzione che la pittura dovesse essere autentica e realizzata all'aperto, a contatto con la natura. Questa filosofia si riflette nelle sue opere, che spesso ritraggono paesaggi toscani dipinti dal vero, con una particolare attenzione alle condizioni atmosferiche e alla luce. Sernesi partecipò a varie esposizioni promuovendo il suo lavoro e quello dei Macchiaioli. La sua ultima presenza pubblica fu all'esposizione di Brera nel 1865 con il dipinto "Sull'aia". La sua morte prematura a soli 27 anni interruppe una carriera promettente, ma il suo contributo al movimento dei Macchiaioli e alla pittura italiana rimane inestimabile. Le sue opere sono oggi considerate esempi significativi del realismo italiano del XIX secolo e continuano a essere studiate e apprezzate per la loro bellezza e importanza storica.
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