La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Luigi Serralunga ( Torino 1880 - 1940). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Luigi Serralunga, nato a Torino nell'ottobre del 1880 e deceduto nella stessa città il 4 febbraio 1940, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. La sua formazione artistica ha avuto inizio nel 1896 quando si iscrisse alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dopo aver completato gli studi preparatori, nel 1900, Serralunga si iscrisse con profitto al corso superiore di pittura, dove si distinse vincendo la medaglia di rame nel corso di disegno di figura. Tra i suoi maestri, spiccano figure di rilievo come Pier Celestino Gilardi e Odoardo Tabacchi, ma fu soprattutto l'influenza di Giacomo Grosso a segnare profondamente la sua formazione artistica. Il confronto con l'arte di Grosso si manifesta in modo evidente nella "Nudina", opera in cui Serralunga trasse ispirazione dalla "Nuda" con cui il maestro aveva partecipato alla Biennale di Venezia del 1912. Questa influenza si riflette nell'approccio di Serralunga alla rappresentazione della figura umana, in particolare nella raffigurazione della bellezza femminile, che diventa un tema ricorrente e centrale nella sua produzione artistica. Serralunga iniziò a esporre le sue opere presso la Società Promotrice di Belle Arti di Torino nel 1904, partecipando ininterrottamente all'annuale rassegna espositiva per i soci fino al 1939, l'anno prima della sua scomparsa. Questo periodo fu caratterizzato da un notevole successo, con molte commissioni provenienti dalla borghesia torinese, per la quale realizzò splendidi ritratti che mettevano in luce la sofisticata eleganza delle signore ritratte. Il pittore torinese esplorò la bellezza femminile da diversi punti di vista, cogliendola nella sua realtà e nei suoi aspetti più frivoli, omaggiando la sua rifulgente avvenenza, mostrandone l’intimità o il suo rovello interiore, senza celare la sua fragilità e il privato dolore. La donna, nelle opere di Serralunga, non era concepita in maniera stereotipata o passiva, ma rappresentata in tutta la sua dignità e libertà, diventando simbolo di un'epoca desiderosa di piaceri, svago e audacia, in un contesto storico segnato da una terribile guerra e dall’ascesa delle dittature. Oltre ai ritratti, Serralunga si specializzò anche nei dipinti di figura e nella natura morta, diventando interprete della cultura artistica di passaggio dall’Ottocento al Novecento. La sua arte, permeata dal naturalismo di metà Ottocento, era animata da una carica simbolista e poi Liberty, che lo rendeva un autore modernissimo. Le sue opere furono molto apprezzate anche dal Re, che acquistò una serie di nature morte e paesaggi ispirati all’arte venatoria. La poetica di Serralunga incarna i dettami della tradizione tardo-simbolista, contaminata dalle suggestioni provenienti dalla grande stagione della pittura figurativa ottocentesca. Nei suoi ritratti, la luce tersa sottolinea il pallore dell'incarnato mentre la pennellata, dapprima più controllata e poi più sfrangiata e opaca, restituisce all'osservatore brani originali sia in fatto di composizione che di armonia cromatica. Dopo la morte dell'artista, le sue opere sono state esposte nelle rassegne annuali "900 piemontese" curate dalla galleria Fogliato, testimoniando il persistere dell'interesse per la sua arte. Oltre alle numerose collezioni private, opere di Serralunga sono presenti presso la GAM – Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Museo Civico Palazzo Traversa di Bra e la Soprintendenza ai Beni Culturali di Pisa, a conferma del suo riconoscimento come valente interprete della cultura artistica italiana a cavallo fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.
CARLA ACCARDI
FRANCO ANGELI
GIACOMO BALLA
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GIORGIO DE CHIRICO
FORTUNATO DEPERO
PIERO DORAZIO
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