La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Filadelfo Simi ( Levigliani 1849 - Firenze 1923). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Filadelfo Simi fu un pittore e scultore italiano di rilievo, nato l'11 febbraio 1849 a Versilia, in Toscana, e deceduto il 5 gennaio 1923 a Firenze. La sua formazione artistica iniziò presso la Scuola di Belle Arti di Seravezza e proseguì all'Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1869 al 1873. Durante questi anni, beneficiò del sostegno del mecenate e ingegnere Angiolo Vegni. Nel 1873, espose la sua opera "La giovinezza dell’Alfieri" alla Promotrice di Firenze. Simi si trasferì a Parigi nel 1874, dove rimase fino al 1878, frequentando lo studio del pittore Jean-Léon Gérôme e avvicinandosi all'ambiente artistico parigino. Durante il suo soggiorno parigino, viaggiò anche in Spagna nel 1876 insieme al pittore americano Alden Weir, un'esperienza che influenzò profondamente il suo stile pittorico, portandolo a interessarsi all'orientalismo di stile moresco. Al Salon di Parigi del 1878, presentò "La Foresta di Fontainebleau" e il "Ritratto di vecchia signora", quest'ultimo ora conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti. Rientrato in Italia, Simi partecipò a numerose esposizioni a Firenze. Nel 1881, presentò "La Tisica", un'opera che ritrae una donna affetta da tubercolosi. Nel 1883, fu nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e divenne Accademico Onorario a Firenze nel 1884, a Bologna nel 1888 e all'Accademia di Brera a Milano nel 1895. Nel 1886, aprì una scuola per artisti e nel 1888 divenne professore della Scuola del Nudo presso l'Accademia Fiorentina. Simi non fu un artista particolarmente prolifico, dedicandosi a poche opere all'anno. Tra queste, "Studio dal vero" esposto alla Promotrice di Firenze nel 1885 e "Il riflesso" e "Ritratto dei genitori" presentati all'Esposizione Nazionale Artistica di Venezia nel 1887. "Il riflesso" ottenne un grande successo, vincendo una medaglia d'oro a Monaco nel 1888 e un premio di 5000 lire all'Esposizione Annuale di Belle Arti di Firenze nel 1893. A Bologna, nel 1888, espose quattro tele tra cui "Riposo", "San Girolamo" e "Neruccia e Jettatura". Nel 1889, alla Esposizione Universale di Parigi, ricevette una medaglia di bronzo. Simi fu anche scultore, realizzando nel 1908 una grande statua in marmo per una cappella ad Halifax, in Canada, e un monumento a Garibaldi per la comunità italiana di Porto Alegre. La figlia di Simi, Nerina Simi (1890-1987), fu un'insegnante d'arte di spicco a Firenze. Simi progettò e costruì una casa per sé e per la figlia a Scala di Stazzema, la Studio Simi, che dopo la morte di Nerina fu trasformata in un museo dedicato al loro lavoro. Le opere di Simi furono esposte in importanti mostre europee, tra cui Berlino nel 1896 e San Pietroburgo nel 1897. Morì a Firenze nel 1923 per un attacco di cuore, ma fino all'ultimo rimase attivo nella Società di Belle Arti di Firenze. La sua scuola d'arte a Firenze divenne un punto di riferimento per allievi prestigiosi come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori.
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