La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Armando Spadini ( Poggio a Caiano 1883 - Roma 1925). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Armando Spadini fu un pittore italiano, nato a Firenze il 29 luglio 1883 e deceduto a Roma il 31 marzo 1925. Figlio di Luigi, un ottico, e di Maria Rigacci, una sarta originaria di Poggio a Caiano, Spadini crebbe in un ambiente familiare che, nonostante le difficoltà economiche, non soffocò la sua precoce inclinazione artistica. La sua formazione iniziò nell'ambito della ceramica presso la fabbrica di terrecotte e maioliche artistiche di Jafet Torelli, dove il padre lo introdusse per affinare le sue abilità nel disegno. Nonostante l'opposizione paterna a una carriera artistica, Spadini perseguì la sua passione iscrivendosi alla Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove fu allievo di Giovanni Fattori e conobbe Ardengo Soffici, che divenne un suo grande amico. La sua partecipazione al concorso Alinari del 1901, dove ottenne il secondo premio per l'illustrazione della Divina Commedia, gli conferì notorietà nei circoli artistici e letterari. Dopo il servizio militare, Spadini tornò a Firenze e aprì uno studio in piazza Donatello, dove lavorò per molti anni. La sua produzione artistica in questo periodo fu influenzata dal preraffaelismo inglese e dalle esperienze tedesche, ma fu anche caratterizzata da una ricerca personale di uno stile che fondesse modernità e tradizione. Collaborò con riviste culturali come Leonardo, Hermes e La Voce, e nel 1905 disegnò il frontespizio de Il Crepuscolo dei Filosofi per Giovanni Papini. Nel 1907, Spadini partecipò al concorso per il Pensionato artistico nazionale, che non vinse, ma ottenne un premio in denaro che gli permise di sposare Pasqualina Cervone, allieva di Fattori all'Accademia di Belle Arti. La vittoria al concorso tre anni più tardi gli consentì di trasferirsi a Roma, dove utilizzò sua moglie come modella per una serie di importanti ritratti. A Roma, Spadini si inserì nel mondo artistico frequentando il Caffè Aragno e grazie all'amico Emilio Cecchi conobbe il Senatore Olindo Malagodi, che divenne un suo mecenate. Questo sostegno gli permise di superare le difficoltà economiche e di dedicarsi completamente alla pittura. Nel 1922, espose alla Primaverile Fiorentina con il gruppo di Valori Plastici e l'anno seguente partecipò all'Esposizione italiana di Belle Arti a Buenos Aires. La sua arte, caratterizzata da un'impronta impressionista, si distingueva per la capacità di catturare momenti di intimità familiare con toni poetici. Spadini non fu attratto dalle avanguardie e dalla metafisica, ma si inserì nel contesto dell'impressionismo del XX secolo. Dopo una prima mostra al Pensionato artistico nel 1912, partecipò alle esposizioni della Secessione Romana, ottenendo i primi successi. La sua salute iniziò a deteriorarsi nel 1917 a causa di una nefrite cronica, che lo portò alla morte prematura. Nonostante le difficoltà di salute, Spadini continuò a lavorare e a ricevere riconoscimenti: nel 1920 fu nominato Accademico di S. Luca e dal 1921 fece parte del comitato per le Biennali Romane. La sua partecipazione alla XIV Biennale di Venezia nel 1924 con una sala personale consolidò la sua reputazione tra gli artisti affermati. Dopo la sua morte, il suo lavoro fu celebrato con una sala dedicata alla Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma del 1931 e la sua influenza continuò a essere riconosciuta nel panorama artistico italiano. Oggi, le sue opere sono esposte in importanti gallerie e collezioni, e la sua figura è ricordata come uno dei rappresentanti della Scuola Romana, un movimento che ha segnato profondamente l'arte italiana del primo Novecento.
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