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Rosario Spina, conosciuto anche come Saru Spina, fu un pittore italiano nato ad Acireale nel 1857 e deceduto a Catania nel 1943. La sua vita e la sua arte si snodano attraverso un periodo storico di grande fermento culturale, che vide la transizione dal XIX al XX secolo, un'epoca caratterizzata da profondi cambiamenti sociali e artistici. Spina nacque in una famiglia modesta, che nonostante le difficoltà economiche, riuscì a permettergli di studiare a Napoli sotto la guida di Domenico Morelli, uno dei più importanti esponenti della pittura italiana dell'epoca. Tuttavia, le ristrettezze finanziarie lo costrinsero a interrompere gli studi e a fare ritorno nella sua città natale, Acireale, per poi stabilirsi definitivamente a Catania. Durante la sua formazione, Spina assorbì l'influenza della pittura locale, ma fu anche capace di aggiornarsi sui temi della pittura contemporanea, attenta ai contenuti di carattere storico e sociale. Questo si riflette nelle sue opere, che spesso rivelano una padronanza della tecnica macchiaiola, appresa durante il suo soggiorno a Napoli. Il suo talento come pittore gli permise di partecipare a numerose esposizioni e promozioni d'arte nelle maggiori città italiane, ottenendo apprezzamenti e riconoscimenti. Le sue opere furono esposte in prestigiose sedi come le Promotrici di Napoli, le Mostre di Brera a Milano, e in altre città come Roma, Torino, Venezia e Bologna. Molti dei suoi quadri furono acquistati da collezionisti stranieri, segno del riconoscimento internazionale che il suo lavoro stava ottenendo. Nonostante la sua passione per le scene orientali, Spina dovette adattarsi a dipingere scene locali, vedute e paesaggi, a causa della mancanza di mezzi economici. Tuttavia, anche in queste opere, riuscì a esprimere la sua abilità e la sua sensibilità artistica. La sua produzione includeva ritratti, scene di genere, dipinti di soggetto sacro, ma anche cartoline e manifesti per eventi ufficiali. Spina fu anche un apprezzato ritrattista, e la sua fama crebbe lavorando per commissioni pubbliche. La sua personalità e la sua carica di umanità gli valsero particolare stima fra i concittadini. Era noto per le sue caricature pubblicate sulla rivista locale "La Voce dell'Etna", che prendevano di mira i personaggi più in vista, e per la sua amicizia con Mario Rapisardi, con il quale condivideva la fede socialista. La sua opera più nota è una rappresentazione simbolico-celebrativa, un dipinto a tempera e acquarello montato su supporto di legno, che ambienta una raffigurazione densa di simboli e riferimenti politico-letterari in un paesaggio dominato dall'Etna fumante. Quest'opera riflette la sua capacità di coniugare la tradizione pittorica con i contenuti del suo tempo. Negli ultimi anni della sua vita, Spina si ammalò e, a partire dal 1931, sembra non abbia più dipinto fino all'anno della sua morte. Nonostante ciò, il suo lascito artistico rimane significativo e le sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, tra cui la collezione della Zelantea ad Acireale, che ospita anche due suoi autoritratti. La sua figura è stata oggetto di studi e pubblicazioni che hanno cercato di inquadrare la sua personalità nel contesto artistico dell'epoca, analizzando la sua variegata produzione e le decorazioni per interni, un settore ancora poco conosciuto della sua attività. In particolare, sono stati scoperti e resi noti cinque dipinti murali eseguiti da Spina per tre palazzi di Castiglione di Sicilia e Linguaglossa, in provincia di Catania. Rosario Spina rimane una figura di spicco nella scena artistica siciliana, un artista che con la sua opera ha saputo interpretare e rappresentare il suo tempo, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana.
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