La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Eugenio Spreafico ( Monza 1856 - Magreglio 1919). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Eugenio Spreafico fu un pittore italiano nato il 2 aprile 1856 a Monza, una città nota per la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale. La sua vita si svolse tra il XIX e l'inizio del XX secolo, un periodo di grandi cambiamenti sociali e artistici in Italia e in Europa. Spreafico fu principalmente un pittore di paesaggi e di scene di genere, con una particolare predilezione per la rappresentazione della campagna lombarda e delle sue genti. La formazione artistica di Spreafico iniziò all'Accademia di Brera a Milano, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Francesco Hayez e Giuseppe Bertini. Questi insegnanti influenzarono profondamente il suo stile, che si caratterizzò per un realismo sereno e aneddotico, in linea con la pittura monzese del tempo. La sua prima esposizione avvenne proprio a Brera nel 1880, dando inizio a una carriera espositiva che lo vide partecipe a numerose mostre e riconoscimenti. Le opere di Spreafico sono state apprezzate per la loro capacità di catturare la luce e l'atmosfera della campagna lombarda, con una sensibilità particolare per le sfumature e i cambiamenti stagionali. Tra i suoi lavori più noti, esposti a Milano nel 1881, si ricordano "Aprile", "Pioggia di foglie autunnali", "I fiori del Sagrestano", "Tramonto", "Bosco" e la tela di genere "In processione". Nel 1883, a Roma, presentò "Return to Cascina" e "In a Park of Monza", mentre a Torino nel 1884 espose "Nozze paesane", "L'Ave Maria del mattino" e "Saturday". Spreafico non si limitò alla sola pittura paesaggistica, ma esplorò anche temi sociali e lavorativi, con una particolare attenzione alla realtà femminile. Opere come "Sfogliatrici di granoturco" e "Alla Sbianca" testimoniano il suo interesse per le condizioni di vita e di lavoro delle donne. La sua pittura, infatti, si distingueva per un'acuta lettura della realtà sociale e lavorativa del tempo, come dimostrano anche le tele "Ritorno dal campo" e "Presso al molino". Nel corso della sua carriera, Spreafico si dedicò anche al ritratto, genere in cui riuscì a esprimere la profondità psicologica dei suoi soggetti. La Galleria d'Arte Moderna di Milano conserva quasi mezza dozzina delle sue opere, a testimonianza dell'importanza del suo contributo artistico. Inoltre, la Quadreria del S. Gerardo possiede una serie di ritratti di sua mano, che ne attestano la maestria nel genere. La sua ultima esposizione si tenne nel 1916 alla Permanente di Milano, segnando il termine di una lunga e fruttuosa carriera. Eugenio Spreafico morì il 7 gennaio 1919 a Magreglio, sul Lago di Como, dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita dedicandosi principalmente alla pittura paesaggistica. La sua eredità artistica continua a vivere attraverso le sue opere, che sono custodite in collezioni pubbliche e private, e attraverso il lavoro di suoi discendenti e allievi, come il pittore Leonardo Spreafico, che ne ha proseguito la tradizione familiare. La critica ha riconosciuto in Spreafico un artista dalla pennellata sicura e sensibile, capace di interpretare con realismo e forza espressiva sia le feste di luce sia le penombre dei paesaggi lombardi. Angelo De Gubernatis, noto critico dell'epoca, lodò la sua capacità di rendere su tela le impressioni con una sicurezza di mano e di mente che non conosceva incertezze, rimpianti o stanchezze. La sua opera è stata oggetto di studi e pubblicazioni che hanno contribuito a delineare il suo ruolo nell'ambito dell'Ottocento lombardo. Una monografia dedicata a Spreafico, pubblicata nel 2005, ha permesso di approfondire la conoscenza della sua parabola artistica e di collocarlo adeguatamente nel contesto storico-artistico del suo tempo.
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