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Lorenzo Starita fu un pittore italiano distintosi per la sua abilità nel ritrarre interni e scene di genere con una particolare attenzione ai dettagli e alla luce, elementi che conferivano alle sue opere una vivida atmosfera e una profondità emotiva. Nato a Bari il 28 dicembre 1842, la sua vita e la sua carriera artistica furono segnate da un profondo legame con la città di Napoli, dove si trasferì grazie a un sussidio della provincia di Bari per studiare all'Accademia di Belle Arti. La formazione accademica a Napoli fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile e delle sue tecniche pittoriche. Durante gli anni di studio, Starita ebbe l'opportunità di immergersi nella ricca scena artistica napoletana, entrando in contatto con i movimenti e le correnti che animavano la città in quel periodo. Questa esperienza fu cruciale per la sua maturazione artistica, permettendogli di affinare la sua sensibilità verso la rappresentazione della realtà quotidiana e degli interni, che divennero i soggetti prediletti delle sue opere. Starita esordì nel panorama artistico nel 1871, quando presentò il suo lavoro "Una questione politica" alla Promotrice "Salvator Rosa". Questa prima apparizione segnò l'inizio di una serie di partecipazioni a mostre e esposizioni che gli consentirono di guadagnare visibilità e riconoscimenti. Negli anni successivi, espose opere come "Interno della Galleria di Capodimonte" e "Un costume di Palazzuolo" nel 1873, "Sala da pranzo", "Sala degli Ambasciatori" e "Stanza dell'Imperatore di Russia" nel 1874, tutte rappresentazioni di interni della Reggia di Napoli che dimostravano la sua abilità nel catturare l'eleganza e la maestosità degli ambienti aristocratici. Nel 1875, presentò "Un sonetto per l'onomastico della nonna", seguito da opere come "Una vecchia che si riscalda", "Fumatore" e "Rattoppatrice di calze" nel 1876, e "Come s'è dimagrato" nel 1877. Queste opere evidenziavano la sua capacità di ritrarre con sensibilità e attenzione i dettagli della vita quotidiana e dei personaggi popolari, conferendo dignità e profondità emotiva ai suoi soggetti. Starita continuò a esporre con successo nelle principali mostre e esposizioni italiane, tra cui quella di Palermo nel 1891-1892, dove presentò "Dopo il ballo". Nel 1900, alla Esposizione Artistica Pugliese di Bari, ottenne una medaglia d'argento per l'opera "Carbonaro in attesa della sentenza di morte", che fu acquistata dall'onorevole Angiulli. Questo riconoscimento non solo attestava il suo talento e la sua maestria tecnica, ma anche l'impegno civile e la sensibilità sociale che permeavano le sue opere. Oltre alla pittura, Starita si dedicò all'insegnamento del disegno nella Scuola Centrale Operaia di Napoli, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti. La sua attività didattica gli permise di trasmettere la sua passione e il suo sapere a molti giovani, influenzando positivamente il panorama artistico napoletano. Tra le sue opere più note si citano anche "Un mendico pensieroso" e "Una donna ossuta", acquarelli presentati all'Esposizione Nazionale di Napoli nel 1877, che dimostrano la sua abilità nel maneggiare diverse tecniche pittoriche e nel rappresentare con empatia e realismo le figure umane. Lorenzo Starita morì a Napoli dopo il 1916, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera, caratterizzata da una profonda umanità e da una raffinata sensibilità estetica, continua a essere apprezzata e studiata per la sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana e degli ambienti in cui si svolgeva.
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