La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Arturo Tosi ( Busto Arsizio 1871 - Milan 1956). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Arturo Tosi, nato a Busto Arsizio il 25 luglio 1871, è stato un pittore italiano noto principalmente per i suoi paesaggi e nature morte, che hanno segnato profondamente il panorama artistico del Novecento italiano. La sua formazione artistica iniziò a Milano, dove la famiglia si trasferì nel 1882. Qui, Tosi si iscrisse alla Scuola Libera del Nudo presso l'Accademia di Brera e successivamente approfondì i suoi studi sotto la guida di Adolfo Feragutti-Visconti, un pittore di formazione scapigliata. Questo periodo fu cruciale per lo sviluppo del suo stile, che inizialmente si orientò verso la tradizione lombarda tardo ottocentesca, influenzato da figure come Cremona, Ranzoni e Gola. Il debutto di Tosi avvenne nel 1891, quando espose un dipinto alla Permanente di Milano, attirando l'attenzione di Vittore Grubicy, che divenne suo estimatore e amico. Questa relazione ebbe un impatto significativo sulla sua carriera, avvicinandolo alla cultura artistica lombarda e influenzando la sua direzione artistica. Tosi si distinse per un cromatismo di grande libertà espressiva, definendo questo periodo come il suo "periodo alcolico", caratterizzato da una produzione materica e violenta, con pennellate guizzanti ispirate dal Monticelli. La sua partecipazione alla Biennale di Venezia iniziò nel 1909 e continuò ininterrottamente fino al 1956, consolidando la sua reputazione come uno dei pittori italiani più rispettati. Durante gli anni '20, Tosi entrò in contatto con la critica Margherita Sarfatti e tenne la sua prima mostra personale nel 1923 alla Galleria Pesaro di Milano. Fu anche membro del comitato direttivo di Novecento Italiano, partecipando alle sue prime due esposizioni a Milano nel 1926 e nel 1929, nonché a quelle all'estero. La sua arte, caratterizzata da una salda costruzione e da un sentimento dell'atmosfera immediato e vibrante, rifletteva l'influenza dei pittori "fauves" e si concentrava prevalentemente sul paesaggio, pur avendo esercitato con successo anche la figura in gioventù. Tosi fu premiato con il primo premio per la pittura alla 1a Quadriennale romana nel 1931, affermandosi sia a livello nazionale che internazionale con esposizioni in Europa e negli Stati Uniti. Negli anni postbellici, il suo stile subì una sorta di ritorno al "periodo alcolico", sebbene sostenuto da una ferrea disciplina costruttiva. La sua opera, sempre più caratterizzata da una forte componente figurativa, rifletteva l'influenza di Cézanne, acquisita dopo la Biennale veneziana del 1920, che portò i suoi paesaggi a guadagnare solidità e strutturazione geometrica. Tosi fu anche profondamente influenzato dai suoi soggiorni nella Riviera Ligure, che divenne una fonte fondamentale di ispirazione artistica. La sua scoperta di Cézanne intorno al 1920 lo indirizzò verso la pittura del paesaggio en plein air, con una particolare attenzione alla semplificazione e alla giustapposizione di zone cromatiche materiali, al fine di rendere la natura come una totalità panica. Nel corso della sua vita, Tosi ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il premio della fondazione Crespi alla I Quadriennale di Roma nel 1931 e il Grand Prix della pittura a Parigi. Sue opere sono conservate in prestigiose collezioni e musei in Italia e all'estero, testimoniando l'importanza e l'influenza del suo contributo al mondo dell'arte. Arturo Tosi morì a Milano il 3 gennaio 1956, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore. La sua capacità di assimilare vari influssi artistici, mantenendo una solida personalità e un'originale interpretazione del paesaggio, lo ha reso uno degli artisti italiani più quotati e apprezzati del suo tempo. Alla sua morte, la Biennale di Venezia gli dedicò una mostra commemorativa, esponendo sessanta delle sue opere, a conferma del profondo impatto che la sua arte ha avuto sulla pittura italiana del Novecento.
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