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Lancelot-Théodore Turpin de Crissé fu una figura emblematica dell'arte e della cultura francese dell'Ottocento. Nato a Parigi il 9 luglio 1782, proveniva da una famiglia di antica nobiltà di Angers e discendeva da alti ufficiali dell'esercito che si erano distinti non solo nelle scienze militari ma anche nelle arti. Suo padre, Henri Roland Lancelot Turpin de Crissé, fu un ufficiale dell'esercito francese e un pittore dilettante di paesaggi e studi architettonici, che espose le sue opere al Salon di Parigi del 1787. La Rivoluzione Francese ebbe un impatto devastante sulla famiglia Turpin de Crissé, portando alla rovina finanziaria e costringendo il padre di Lancelot-Théodore all'emigrazione negli Stati Uniti nel 1794, dove morì in povertà a Philadelphia intorno al 1800. Durante questo periodo turbolento, la famiglia trovò rifugio presso parenti in Anjou, dove la madre di Lancelot-Théodore sostenne la famiglia dipingendo miniature. Nonostante le avversità, Lancelot-Théodore completò i suoi studi grazie al patrocinio di Marie-Gabriel-Florent-Auguste de Choiseul-Gouffier, che gli permise di studiare in Svizzera e in Italia. Tornato in Francia nel 1809, iniziò a esporre al Salon di Parigi e ben presto entrò nella cerchia dell'Imperatrice Giuseppina, ex moglie di Napoleone, diventando suo ciambellano dopo il divorzio dell'imperatrice. Durante questo periodo, accompagnò Giuseppina in un viaggio in Svizzera e Savoia, tornando con un ampio album di disegni. Nel 1813, Lancelot-Théodore si sposò con una donna di una nobile famiglia e ricevette un'importante eredità da un cugino. Tre anni dopo, divenne membro dell'Académie des Beaux-Arts e fu nominato al "Consiglio dei Musei Reali" nel 1824 e Ispettore Generale per il "Département des Beaux-Arts" nel 1825. Nello stesso anno, ricevette la Legion d'Onore e fu nominato membro onorario della Maison du Roi nel 1829. Nonostante la sua associazione con i Bonaparte, Lancelot-Théodore era un legittimista convinto e si dimise da tutti i suoi incarichi ufficiali dopo l'avvento della Monarchia di Luglio nel 1830, ritirandosi a vita privata. Tuttavia, continuò a esporre le sue opere, inclusa una mostra alla Royal Academy of Arts nel 1832. Nel 1835 pubblicò "Souvenirs du vieux Paris, exemples d'architecture de temps et de styles divers" e continuò a sostenere i Borboni fino alla sua morte. Lancelot-Théodore era anche un appassionato collezionista d'arte e promosse molti artisti contemporanei attraverso l'acquisto delle loro opere, tra cui Blondel, Granet e Ingres. La sua collezione includeva anche antichità, che donò al Musée des Beaux-Arts d'Angers. Dal dicembre 2006 all'aprile 2007, il museo presentò una grande retrospettiva delle sue opere, nel tentativo di far riconoscere nuovamente il suo nome. Le opere di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé sono caratterizzate principalmente da paesaggi con strutture, spesso ambientati in Italia. Tra i suoi dipinti più noti ci sono "Veduta di Villa Pizzofalcone, Napoli", conservata alla National Gallery of Art di Washington, e "Vista dell’Arco di Costantino dal Colosseo" al Metropolitan Museum of Art di New York. Il Louvre conserva, oltre a molti suoi disegni, due dipinti: una "Veduta del Palazzo Ducale di Venezia e della piazza" e un "Paesaggio con torrente e cervi attaccati da lupi". Lancelot-Théodore Turpin de Crissé morì a Parigi il 15 maggio 1859, lasciando un'eredità artistica significativa che continua a essere apprezzata e studiata. La sua vita e la sua opera riflettono le turbolenze e i cambiamenti della Francia di quel periodo, così come la resilienza e la dedizione di un artista che, nonostante le avversità, perseguì la sua passione per l'arte e la cultura.
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