La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Cesare Uva ( Avellino 1824 - Naples 1886). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Cesare Uva, nato ad Avellino l'11 novembre 1824 e deceduto a Napoli il 16 febbraio 1886, è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi e vedute, che ha saputo catturare con maestria l'essenza del paesaggio meridionale italiano. Figlio di Mariano Uva, un pittore decoratore, e di Lucia D'Argenio, Cesare fu avviato all'arte fin dalla giovane età dal padre, che riconobbe e incoraggiò il suo talento. All'età di ventisei anni, Cesare si trasferì a Napoli per frequentare il Regio Istituto di Belle Arti, dove ebbe come maestro Gabriele Smargiassi. Questa esperienza formativa fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile artistico, che si caratterizzò per l'uso di tecniche quali la gouache e la tempera su supporti come il cartoncino e, più raramente, la stoffa. Durante i suoi studi, Uva si distinse per il suo talento, tanto da ricevere un pensionato provinciale per i meriti riconosciutigli alla Mostra d’Arte Irpina del 1848, dove espose l'opera "Albero invecchiato". Dopo aver completato gli studi, Cesare fece ritorno ad Avellino, dove aprì un laboratorio artistico e iniziò a dare lezioni private. Tuttavia, il richiamo di Napoli fu forte, e Uva vi fece ritorno, stabilendosi definitivamente e sposando Antonietta Andreani. La coppia non ebbe figli. Nel corso della sua carriera, Cesare Uva lavorò a numerosi progetti, tra cui il restauro del teatro comunale di Avellino nel 1877. Due anni dopo, insieme a Giovanni Battista, un suo ex studente, aprì un laboratorio artistico a Napoli. La maggior parte delle sue opere, realizzate principalmente in gouache o tempera su cartoncino, si concentra su paesaggi con figure umane (staffage), vedute e alcune scene di genere. Le sue opere sono esposte principalmente ad Avellino o si trovano in collezioni private. Uva si distinse particolarmente per le sue vedute di Avellino, Napoli e Pompei, oltre che per le rappresentazioni di scene campestri e marine campane. Tra le sue opere più note, si ricordano "Festa al Chiatamone", "La foresta nera", "Paesaggio", "Carrara", "Montagna di Monaco alla prima neve di autunno", "Effetti di luna", "Campagna romana", "L’ultima ora del giorno", "Campagna di Paestum", "L’ultimo giorno a Pompei", "Le acque di Serino", "Panorama di Pompei", "Eruzione del Vesuvio" (due edizioni, diurna e notturna), "Tramonto", "Ritorno dalla festa", "Delizie di Baviera", "Veduta di Avellino dalla Ferriera", "Veduta di Piazza Libertà" e "Processione di San Guglielmo a Montevergine". Le sue opere furono molto apprezzate dalla corte di Ferdinando II di Borbone e dall'aristocrazia napoletana, tanto che alcune di esse sono conservate presso la Reggia di Caserta, il Palazzo Comunale di Avellino e la Chiesa di Santa Maria del Carmine di Montefredane. Uva fu anche un eccellente restauratore, occupandosi del restauro di importanti edifici ad Avellino. Cesare Uva morì a Napoli nel 1886, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la capacità di catturare e trasmettere la bellezza del paesaggio e della vita meridionale italiana.
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