La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Gaetano Vannicola ( Offida 1859 - Grottamare 1923). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Gaetano Vannicola fu un artista poliedrico, le cui opere e il cui contributo all'architettura e alla pittura hanno lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico italiano e internazionale. Nato a Offida, nella provincia di Ascoli Piceno, il 16 dicembre 1859, Vannicola crebbe in un ambiente che avrebbe nutrito la sua passione per l'arte e l'architettura. La sua formazione artistica iniziò a Roma, presso l'Accademia di San Luca, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Cesare Mariani, Annibale Brugnoli e Cesare Maccari. Fu proprio con Mariani che collaborò nel 1890 alla decorazione della Cattedrale di Sant'Emidio ad Ascoli Piceno, un progetto che avrebbe segnato uno dei primi importanti passi della sua carriera. Vannicola si distinse all'Accademia per le sue doti di disegnatore e per la sua sensibilità prospettica, qualità che gli avrebbero permesso di eccellere sia nella pittura che nell'architettura. La sua abilità nel disegno gli aprì le porte a collaborazioni prestigiose, come quella con Giuseppe Sacconi, con cui lavorò al concorso per il Monumento a Vittorio Emanuele II a Roma. L'esperienza accumulata in Italia fu solo l'inizio di un percorso che lo avrebbe portato oltre oceano, in Argentina, dove fu invitato dall'architetto Tamburini. In questo paese sudamericano, Vannicola iniziò una rapida e fortunata carriera artistica, dimostrando la sua maestria come frescante e prospettico. Tra le sue opere principali in Argentina si annoverano gli affreschi nella volta della chiesa di San Salvador e le decorazioni del Tempio di Gesù a Buenos Aires, così come i disegni e le prospettive per il Teatro Colon e per il Palazzo del Congresso, realizzati in collaborazione con l'architetto Meano. A Cordoba realizzò "Il miracolo di Lourdes" nella volta della Cattedrale, mentre a Rosario dipinse grandi tele rappresentanti "La Samaritana al pozzo", "Cristo fra i fanciulli" e "La Beata Vergine Alacoque" nella cappella del Sacro Cuore della chiesa matrice. Queste opere testimoniano la sua abilità nel maneggiare temi religiosi con una profonda sensibilità artistica. Nel 1906, alla morte di Giuseppe Sacconi, Vannicola fu chiamato a far parte della direzione tecnica del Monumento a Vittorio Emanuele II, dove si dimostrò uno dei più felici interpreti dell'arte dell'architetto marchigiano. La sua partecipazione a questo progetto fu un'esperienza significativa che lo vide impegnato fino all'anno precedente alla sua morte. Oltre alla sua attività in Argentina e al lavoro sul Vittoriano, Vannicola fu attivo anche nella sua terra natale. Dipinse in molte cappelle cimiteriali di Offida e fu attivo nella chiesa parrocchiale di Patrignone, nel comune di Montalto delle Marche. Fu anche amico del poeta e pittore piemontese Nico Costa e partecipò alle attività della Scuola Etrusca da lui fondata. Nel 1894, Vannicola disegnò la testata del quotidiano ascolano "Il Lavoro", dimostrando un interesse anche per il mondo dell'editoria e della comunicazione visiva. La sua vita fu segnata anche da un periodo di tempo trascorso in Argentina, dove nacque suo figlio Luis Eugenio, che seguì le orme paterne diventando anch'egli architetto. Gaetano Vannicola si stabilì infine a Grottammare, dove continuò la sua attività artistica per altri decenni. La sua vita si spense il 6 aprile 1923, lasciando dietro di sé un'eredità di opere e progetti che ancora oggi sono apprezzati e studiati da storici dell'arte e appassionati. La sua biografia è un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, che attraversa l'Italia e l'Argentina, e che testimonia l'importanza di un artista che seppe coniugare talento, tecnica e sensibilità in ogni sua creazione.
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