La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Scipione Vannutelli ( Genazzano 1834 - Rome 1894). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Scipione Vannutelli, nato a Genazzano, nei pressi di Roma, il 10 novembre 1834 e deceduto a Roma il 18 maggio 1894, è stato un illustre pittore e incisore italiano, la cui vita e opera si collocano nel fervido contesto artistico dell'Ottocento. La sua formazione artistica inizia sotto la guida di Tommaso Minardi, figura di spicco dell'Accademia di San Luca, per poi proseguire con lo studio presso il viennese Karl Wursinger. Queste esperienze iniziali segnarono profondamente il suo stile e la sua tecnica, che si sarebbero poi evoluti durante i suoi soggiorni formativi a Parigi, Vienna, Venezia, nonché attraverso viaggi in Francia, Spagna e Olanda. La sua carriera artistica prese una svolta decisiva nel 1864, quando Vannutelli ottenne un riconoscimento significativo al Salon di Parigi, grazie al quale ricevette l'elogio dell'importante storico dell'arte Léon Lagrange. Questo successo iniziale aprì la strada a una serie di opere storiche e di genere che gli valsero fama e apprezzamento. Tra queste, si distinguono dipinti come "Fra Girolamo Savonarola", "Mary Stuart at the Scaffold" (Pitti Palace, Florence) e "The Funeral of Juliet" (1888, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Rome), che testimoniano la sua abilità nel rappresentare con fedeltà architettonica e costumistica periodi storici specifici. Oltre alla pittura storica, Vannutelli si dedicò anche al ritratto e alla pittura di genere, realizzando opere che spaziavano dalla rappresentazione di interni di chiese con figure in preghiera o in cerimonia, a scene di vita quotidiana e paesaggi. La sua abilità nel catturare l'essenza dei suoi soggetti e nel trasmettere atmosfere suggestive è evidente in opere come "La festa del Redentore in Venice", "The Dream of Venus", "The invitation to Dance" e numerosi ritratti, tra cui quelli di King Vittorio Emanuele e di Umberto I. La sua produzione artistica non si limitò alla pittura, ma si estese anche all'incisione, ambito in cui Vannutelli fu nominato sovrintendente della Reale Calcografia romana. Questo incarico testimonia il riconoscimento ufficiale delle sue competenze tecniche e artistiche, nonché il suo contributo significativo al patrimonio culturale italiano. Vannutelli fu inoltre un membro attivo della comunità artistica romana, partecipando a numerose esposizioni e diventando presidente del Circolo Artistico di Roma. La sua influenza si estese anche oltre i confini italiani, come dimostrano i suoi rapporti con il mercante d'arte francese Adolphe Goupil e la sua partecipazione a esposizioni internazionali. La sua vita privata fu segnata da un profondo legame con la famiglia e la tradizione. Nonostante l'opposizione iniziale del padre alla sua scelta di carriera, Vannutelli perseguì con determinazione la sua passione per l'arte, lasciando un'eredità duratura che continua a essere celebrata e studiata. Anche sua figlia, Giuseppina Vannutelli, seguì le sue orme diventando pittrice. Scipione Vannutelli morì a Roma nel 1894, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano dell'Ottocento. La sua opera, caratterizzata da un profondo senso storico, una ricca palette cromatica e una notevole attenzione al dettaglio, continua a essere apprezzata per la sua capacità di trasportare lo spettatore in epoche passate, offrendo una finestra sul mondo e sulla società del suo tempo.
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