La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Antonio Varni ( Genova 1841 - Sampierdarena 1908). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Antonio Varni fu un pittore italiano nato a Genova nel 1839 o 1841, figlio di un pittore anch'esso di nome Antonio e di sua moglie Teresa. Seguendo le orme paterne, Varni si iscrisse all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova nel 1853, dove ottenne diversi riconoscimenti per il suo talento artistico. La sua formazione artistica fu ulteriormente arricchita grazie alla "Pensione Durazzo" ottenuta nel 1863, che gli permise di completare i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Durante il suo soggiorno fiorentino, durato cinque anni, Varni divenne allievo di Antonio Ciseri (1821-1891) ed Enrico Pollastrini (1816-1876), due figure chiave nella sua formazione artistica, che lo avviarono alla pittura storica. La permanenza a Firenze fu fondamentale per Varni, che venne in contatto con i macchiaioli, un movimento artistico che esercitò una notevole influenza sulla sua opera. Questa esperienza lo indirizzò verso la pittura di paesaggio eseguita dal vero, caratterizzata da un realismo e un uso del colore che divennero distintivi del suo stile. Varni espose alle mostre della Promotrice di Firenze dal 1866 al 1898 e fece il suo esordio alla Promotrice genovese nel 1858. Rientrato a Genova, Varni si dedicò alla pittura di paesaggio, raffigurando scene di vita cittadina e figure popolari. La sua opera si arricchì di delicate scene di genere inserite in contesti paesaggistici realistici, tra cui si possono citare "Una passeggiata a cielo grigio", "Pescivendola genovese", "Piccola contadinella con asinello", "Pescatori di Prà", "Rattoppatori di reti a Prà", "Le lavandaie della foce", "La raccolta dei fagiolini", "Ghete belle e moscatelle" (costume genovese), "Pastorella" e "Passatempi infantili". Nonostante l'apprezzamento della critica per la sua abilità compositiva e coloristica, Varni trascorse gli ultimi anni della sua vita nell'estrema povertà, morendo a Sampierdarena nel 1908. La sua opera, tuttavia, continua a essere celebrata per la capacità di catturare l'essenza della vita e del paesaggio liguri, nonché per il contributo alla pittura di genere e storica. Oltre alla pittura di paesaggio, Varni si dedicò anche a soggetti storici e di genere, influenzato dal realismo e dal colore dei Macchiaioli e dallo storicismo dei suoi maestri Ciseri e Pollastrini. Tra le sue opere più note si annoverano "Una passeggiata", "Petrarca induce il pittore Lippo Memmi a segretamente dipingere un ritratto di Laura", "Saffo medita il suicidio", "Don Abbondio e il cardinale Borromeo", un episodio da "I promessi sposi", "Vittima del Primogenitura", anche conosciuta come "Vittima del Chiostro", "Il sacco e il massacro dei musulmani in una casa in Bulgaria", "L'isola di Favignana", e diverse scene tratte dal romanzo "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, commissionate dal banchiere D. Parodi di Genova. La sua pittura "Bordello" vinse un premio stabilito dal principe Oddone a Genova, e dipinse anche la morte di Anita Garibaldi. Alla Mostra Milanese, espose dipinti di genere come "Politica in convento", "L'organetto del villaggio", "In tempo... triste pagina del secolo XIX", "Per amore", "Chiostro", e "Un bel mattino a Pegli". Antonio Varni fu un artista che seppe interpretare con sensibilità e maestria le varie sfaccettature della vita e del paesaggio liguri, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana. La sua opera, ricca di dettagli e di emozioni, continua a essere apprezzata per la sua capacità di trasmettere la bellezza e la complessità del mondo che lo circondava.
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