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Giulio Romano Vercelli nacque il 3 luglio 1871 a Marcorengo, una frazione del comune di Brusasco, in provincia di Torino, da Angela Emanuel e Giuseppe, noto anche come il contadino-poeta. Fin da piccolo, Vercelli dimostrò un'innata attrazione per il colore, utilizzando materiali semplici come gessetti e pastelli per creare le sue prime opere. La sua infanzia e giovinezza furono profondamente influenzate dall'ambiente rurale in cui crebbe, trovando ispirazione nelle scene di vita contadina, nei paesaggi delle colline piemontesi e nelle tradizioni locali. La svolta nella sua carriera artistica avvenne nel 1888, quando, non ancora diciottenne, partì per il Brasile su suggerimento del parroco locale, Don Eugenio Dezzani. L'obiettivo era quello di dipingere le pareti di una chiesetta a San José de Picu. Questa esperienza in Sudamerica non solo arricchì il suo stile, ma gli permise anche di personalizzarlo, facendolo crescere come artista. Durante il suo soggiorno, ricevette come compenso farfalle rare, monete antiche e una sella decorata in oro e argento, elementi che contribuirono a costruire il personaggio di Vercelli oltre che l'artista. Dopo un anno di lavoro, nel maggio del 1889, fece ritorno in Europa, sbarcando a Marsiglia. Durante il viaggio di ritorno, conobbe monsieur Targhetta, un amatore d'arte nizzardo che riconobbe subito il valore del giovane artista. Questo incontro fu determinante per la sua carriera: Targhetta lo convinse a trasferirsi a Parigi, dove Vercelli ebbe l'opportunità di incontrare e conoscere personalmente maestri come Monet e Cezanne. Quest'ultimo, in particolare, dopo aver visionato le opere di Vercelli, lo esortò a continuare a produrre, riconoscendone il talento e l'originalità. L'influenza degli impressionisti e, successivamente, dei Fauves è evidente nelle opere di Vercelli, che tuttavia non si identificò mai con uno stile preciso, preferendo mantenere una libertà espressiva che gli permettesse di spaziare tra generi diversi: dalla scena di genere al paesaggio, dalla pittura sacra alla natura morta. La sua produzione artistica è caratterizzata da una pennellata materica e aggressiva, che riflette l'intensità emotiva e la passione per il colore che lo hanno sempre contraddistinto. Nonostante il successo ottenuto all'estero, in particolare in America Latina e a Parigi, Vercelli non ricevette un grande riconoscimento in Italia fino a più tardi nella sua vita. Tuttavia, continuò a lavorare e a esporre, partecipando a mostre importanti come quella della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino e la Biennale di Venezia. Le sue opere furono apprezzate soprattutto per la capacità di catturare l'essenza della vita rurale e per l'uso audace del colore. Giulio Romano Vercelli morì a Torino il 16 giugno 1951, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua vita e la sua opera sono testimonianza di un artista che, pur attraversando epoche di grandi cambiamenti culturali e artistici, seppe mantenere una propria identità, esplorando con curiosità e apertura nuove realtà e nuovi stili, senza mai perdere il contatto con le proprie radici e la propria terra.
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