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Luigi Veronesi fu un artista poliedrico italiano, nato a Milano il 28 maggio 1908 e deceduto nella stessa città il 25 febbraio 1998. La sua carriera artistica si estese attraverso vari campi, tra cui la pittura, la fotografia, la scenografia e la regia cinematografica, rendendolo una figura di spicco nell'arte del XX secolo. La sua opera si caratterizzò per l'eclettismo e la capacità di sintetizzare le correnti dell'avanguardia europea, in particolare l'arte costruttivista e la fotografia astratta. Veronesi iniziò la sua formazione come disegnatore tessile, ma presto si dedicò alla fotografia e alla pittura, assimilando con curiosità gli influssi internazionali. Sebbene la sua pittura fosse inizialmente figurativa, dagli anni Trenta si sviluppò sempre più verso l'astrazione, creando composizioni pittoriche di colori e forme geometriche che generavano un effetto spaziale su una superficie bidimensionale. In Italia, divenne presto considerato uno dei principali esponenti di un movimento che mirava a un linguaggio artistico razionale fondato su principi costruttivi. Nel 1932, Veronesi si trasferì a Parigi, dove frequentò lo studio di Fernand Léger e altri artisti dell'avanguardia. Si associò strettamente al gruppo Abstraction-Création e trovò ispirazione nel Bauhaus, in particolare nel lavoro di László Moholy-Nagy. Le sue opere astratte si distinguevano nettamente dall'arte fascista popolare nella sua Milano nativa. Durante questo periodo, espose insieme a Josef Albers nella Galleria milanese del Milione, un punto di riferimento nella scena dell'arte astratta, e divenne amico di rappresentanti dell'arte concreta svizzera, come Max Bill, e del famoso tipografo Jan Tschichold, che applicava i principi del Bauhaus. Veronesi partecipò a importanti esposizioni di arte astratta sia in Italia che all'estero, come la Biennale di Venezia e quella di San Paolo. Negli anni Settanta, iniziò a trasporre cromaticamente partiture musicali, producendo serigrafie che facevano parte dell'opera matura orientata verso una pittura radicalmente astratta. Le sue composizioni geometriche di colori vivaci sembravano sospese in uno spazio immaginario, eco delle composizioni suprematiste di artisti come El Lissitzky o Kasimir Malevich. Oltre alla sua attività artistica, Veronesi fu anche un amato insegnante, tenendo corsi di grafica artistica presso il Corso Superiore di Industrial Design a Venezia, l'Accademia di Brera a Milano e infine alla Nuova Accademia, sempre a Milano. La sua influenza si estese quindi anche nel campo dell'educazione artistica, dove condivise la sua visione e le sue tecniche con le nuove generazioni. Nel corso della sua vita, Veronesi ricevette numerosi riconoscimenti per le sue diverse attività, partecipando a Biennali e mostre personali in Italia e all'estero. Negli anni Ottanta e Novanta, il rinnovato interesse per la fotografia si accostò a interventi di arti applicate, con affreschi, progetti di piazze e interventi grafici in esterni. La sua ricerca artistica non si limitò quindi solo alla tela, ma si estese a un'ampia gamma di media e tecniche, dimostrando la sua versatilità e il suo spirito innovativo. Luigi Veronesi lasciò un'impronta indelebile nel mondo dell'arte, attraverso la sua capacità di esplorare e fondere diversi linguaggi visivi e concettuali. La sua opera continua a essere studiata e ammirata, testimoniando il suo contributo significativo all'arte del XX secolo.
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