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Umberto Veruda fu un pittore austro-ungarico nato il 6 aprile 1868 a Trieste, città che all'epoca faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico. Proveniente da una famiglia di modeste condizioni economiche, Veruda mostrò un precoce interesse per l'arte, tanto che iniziò a studiare pittura sotto la guida di Raffaele Astolfi, un artista locale di origine bolognese noto per i suoi ritratti in stile accademico. Nel 1884, all'età di sedici anni, Veruda si trasferì a Monaco di Baviera per iscriversi all'Accademia di Belle Arti. Qui ebbe come compatrioti Carlo Wostry e Isidoro Grünhut e come maestro Alexander von Wagner. Durante il suo soggiorno a Monaco, Veruda fu influenzato dalle opere di Max Liebermann, un pittore tedesco che introdusse l'impressionismo in Germania. Nel 1887, Veruda visitò Parigi per la prima volta, trascorrendo sei mesi a disegnare piuttosto che a dipingere ad olio. Studiò con William Adolphe Bouguereau e Joseph Nicolas Robert-Fleury, due artisti francesi di spicco dell'epoca. Dopo un breve periodo a Venezia, dove approfondì lo studio delle opere di Favretto, Velázquez, Tintoretto e Tiziano, Veruda fece ritorno a Trieste. Nel 1889, grazie al sostegno finanziario di alcuni privati che riconobbero il suo talento, Veruda poté studiare a Roma. Qui vinse un premio artistico istituito dalla Baronessa Cecilia de Rittmeyer, che gli permise di rimanere nella capitale per altri due anni. Durante questo periodo, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna acquistò il suo dipinto "Sii onesta". Dopo Roma, Veruda intraprese un periodo di viaggi che lo portarono a Berlino, Monaco, Budapest e Vienna, dove le sue opere riscossero particolare successo. Tornò a Parigi nel 1897 e successivamente visitò Londra per studiare l'arte inglese del XVIII e inizio XIX secolo. Nel 1903, Veruda fu invitato a Blenheim Palace, dove realizzò ritratti di diversi membri della famiglia Spencer. L'anno seguente, la morte tragica della madre lo colpì profondamente. Il suo amico Italo Svevo gli offrì ospitalità nella sua casa a Burano, dove Veruda incontrò gli artisti Italico Brass e Pieretto Bianco, vecchie conoscenze parigine. Nell'estate del 1904, Veruda lasciò Burano e poco dopo morì a soli trentasei anni. La causa della sua morte rimane sconosciuta. In suo onore fu organizzata una retrospettiva delle sue opere e fu eretto un piccolo monumento sulla sua tomba nel Cimitero di Sant'Anna. A Trieste, una strada porta il suo nome e nel 1932 il Circolo Artistico di Trieste collocò un busto di Veruda nel Giardino Pubblico, opera dello scultore Giovanni Mayer, amico di Veruda e da lui ritratto. Veruda appare anche come personaggio nel romanzo "Senilità" di Italo Svevo, sotto il nome di Stefano Balli. Tra le sue opere più note ci sono i ritratti di Italo Svevo e di sua sorella Hortensia, "La Notizia" e "Sii onesta!". Il suo stile artistico si caratterizzò per la capacità di fondere l'influenza dell'impressionismo francese con la tradizione pittorica italiana, in particolare quella veneziana. I suoi ritratti e le scene di vita dell'alta società riflettono un'attenta osservazione psicologica e un uso vibrante del colore. Nonostante la sua vita fosse stata breve, Veruda lasciò un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo, contribuendo al rinnovamento della tradizione accademica locale e influenzando le generazioni future di artisti.
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