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Cesare Viazzi, nato il 22 giugno 1857 ad Alessandria, è stato un pittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia dell'arte italiana, offrendo uno spaccato significativo delle correnti artistiche e delle influenze culturali dell'epoca. La formazione artistica di Viazzi iniziò a Novi Ligure, dove frequentò la scuola di disegno di Angelo Cavanna. Questo periodo fu fondamentale per lo sviluppo delle sue prime competenze artistiche. Successivamente, la sua sete di conoscenza lo portò a Roma, dove divenne allievo di Andrea Gastaldi, un'esperienza che segnò profondamente il suo percorso artistico. La sua formazione continuò all'Accademia Albertina di Torino, dove ebbe l'opportunità di entrare in contatto con Antonio Fontanesi, figura chiave che influenzò notevolmente il suo stile. Nel 1893, Viazzi fu nominato professore all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, un ruolo che gli permise di esercitare un'influenza significativa sulle generazioni future di artisti, tra cui Pietro Gaudenzi. Durante il suo periodo a Genova, Viazzi si distinse per la sua intensa attività di ritrattista, ma fu anche noto per i suoi grandi cicli decorativi e affreschi realizzati in importanti edifici e ville della città, come il Palazzo Raggio in via Balbi, il Castello Raggio a Cornigliano, la Villa Weil e la Villa Bisio in Albaro. Inoltre, dipinse soggetti sacri per cappelle nel Monumentale Cimitero di Staglieno. La sua partecipazione a esposizioni nazionali fu costante e significativa. Già nel 1883, all'Esposizione di Roma, Viazzi espose il suo lavoro "Il Beccaio", seguito da una serie di opere presentate nelle esposizioni di Torino e Venezia negli anni successivi. Queste opere rivelavano la sua capacità di catturare la verità dell'ambiente e di parlare al cuore attraverso la pittura, come sottolineato dal critico contemporaneo Ercole Arturo Marescotti. Il suo stile si evolse nel corso degli anni, passando da un realismo influenzato dalla scuola napoletana a una fase più matura caratterizzata da allegorismo, classicismo e simbolismo. Questa evoluzione stilistica è evidente in opere come "La Cavalcata delle Valchirie" e "La Notte di Valpurga", commissionate per il palazzo Raggio di Genova-Cornigliano. Viazzi fu affascinato dalle opere di artisti come Domenico Morelli, Filippo e Giuseppe Palizzi, ed Eduardo Dalbono, da cui trasse ispirazione per il suo approccio al verismo. Nel pieno del successo, Viazzi decise di interrompere la sua attività di pittore per dedicarsi esclusivamente agli studi, un gesto che testimonia la sua incessante ricerca di conoscenza e perfezionamento artistico. Nonostante questo ritiro dalla scena artistica, il suo lavoro continuò a essere apprezzato e ricercato, come dimostrano le numerose esposizioni postume e le valutazioni delle sue opere. Cesare Viazzi morì a Predosa nel 1943, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua vita e la sua opera riflettono l'impegno di un artista che ha cercato incessantemente la verità attraverso la pittura, esplorando diverse correnti artistiche e influenzando le generazioni future. La sua capacità di evolvere stilisticamente, mantenendo al contempo un legame profondo con la tradizione e con la natura, rende Viazzi una figura emblematica dell'arte italiana tra Ottocento e Novecento.
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