La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Giuseppe Vizzotto ( Oderzo 1862 - Venice 1931 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Giuseppe Vizzotto Alberti nacque a Oderzo, in provincia di Treviso, nel maggio del 1862, in una famiglia di artisti: suo padre, Giovanbattista Vizzotto, era un pittore e decoratore, così come lo zio e il nonno. Questo ambiente familiare ricco di stimoli artistici offrì a Giuseppe le prime opportunità di apprendimento e di espressione artistica. Dopo aver ricevuto i primi insegnamenti artistici in famiglia, si formò per un breve periodo presso l'istituto tecnico del suo paese natale, dove fu guidato da Giorgio Martini. La sua carriera artistica prese una svolta significativa quando, nel 1881, si trasferì a Venezia per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, che all'epoca era guidata da Pompeo Marino Momenti. Durante i suoi anni di studio, Vizzotto Alberti si distinse per il suo talento, ricevendo numerosi riconoscimenti. La sua presenza all'Accademia è documentata dal 1880 al 1886, periodo in cui affinò le sue abilità e sviluppò uno stile personale. Giuseppe Vizzotto Alberti esordì nel panorama artistico nazionale partecipando all'esposizione di Belle Arti a Bologna nel 1888, dove presentò opere che si inserivano nel filone del "generismo intimista aneddotico". Questa prima esperienza espositiva segnò l'inizio di una lunga e fruttuosa carriera, durante la quale l'artista partecipò a numerose mostre e ricevette importanti riconoscimenti. Nel corso della sua vita, Vizzotto Alberti si dedicò sia alla pittura che alla decorazione, realizzando opere di grande impatto visivo e emotivo. Tra i suoi lavori più noti, si ricordano le decorazioni realizzate in collaborazione con l'amico De Stefani per la sala destinata a ospitare le riunioni della delegazione provinciale in Ca’ Corner della Ca’ Granda, sede della Provincia di Venezia. Questo incarico, affidato ai pittori nel 1896, testimonia il consolidato riconoscimento pubblico di cui godeva Vizzotto Alberti. Oltre alla pittura su cavalletto, Vizzotto Alberti si cimentò in importanti imprese pittoriche, come la decorazione della sala del Consiglio Provinciale di Venezia, realizzata insieme a Vincenzo De Stefani. La sua produzione artistica includeva anche una copiosa serie di acquerelli, molto apprezzati dai turisti stranieri che visitavano Venezia. Questi lavori spaziavano dalle vedute pittoresche a motivi di gusto neosettecentesco, trattati con uno stile elegante e raffinato. Tra i temi ricorrenti nelle opere di Vizzotto Alberti, vi sono scene di genere e paesaggi veneziani, che ritraggono con vivacità e sensibilità la vita quotidiana della città lagunare e dei suoi abitanti. L'artista seppe catturare l'essenza di Venezia, rappresentando pescatori, contadinelle, bambini che giocano a riva e lavandaie in variopinte scene di genere. La sua abilità nel ritrarre la luce e l'atmosfera uniche di Venezia gli valse l'ammirazione di critici e pubblico. Giuseppe Vizzotto Alberti fu anche un apprezzato decoratore, realizzando affreschi e decorazioni per edifici pubblici e privati in diverse città italiane, tra cui Venezia, Roma e Nizza. La sua versatilità artistica gli permise di esprimersi attraverso diverse tecniche, dall'olio all'acquerello, dimostrando una notevole maestria nel maneggio dei colori e nella composizione delle scene. La sua partecipazione alla Prima Biennale Internazionale di Venezia nel 1895 con il dipinto "Sotto la pioggia", che fu acquistato da re Umberto I e successivamente donato alla Galleria d'Arte Moderna di Roma, segnò un altro importante traguardo nella sua carriera. Questo successo fu seguito da altre partecipazioni alle Biennali Veneziane, dove presentò opere come "Cardo selvatico", anch'esso acquistato per la Galleria d'Arte Moderna di Roma. Giuseppe Vizzotto Alberti morì a Venezia il 30 novembre 1931, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata per la profondità emotiva, la ricchezza cromatica e la capacità di catturare l'essenza della realtà veneziana e italiana dell'epoca.
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