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Pietro Volpes fu un esponente significativo della pittura italiana del XIX secolo, particolarmente riconosciuto per il suo contributo alla scena artistica siciliana. Nato a Palermo il 28 ottobre 1827, Volpes si formò artisticamente nella sua città natale, studiando inizialmente sotto la guida di Giuseppe Patania e successivamente con Andrea D'Antoni. La sua formazione fu influenzata da un contesto storico e culturale in tumulto, segnato dalle lotte per l'indipendenza e l'unità italiana. Volpes partecipò attivamente alla Rivoluzione siciliana del 1848, un evento che segnò profondamente la sua vita e la sua carriera. A causa del suo coinvolgimento nella rivolta e della sua antipatia per il dominio borbonico su Napoli, gli furono negati i sussidi per studiare a Roma, una tappa fondamentale per molti artisti del tempo. Tuttavia, nel 1858, ottenne il permesso di viaggiare a Roma, dove rimase per due anni, un periodo che influenzò notevolmente il suo stile e la sua tecnica. Durante la sua carriera, Volpes si dedicò a vari generi pittorici, spaziando dal ritratto alla composizione di interni, dalla pittura di genere alla pittura storica di matrice romantica. Tra le sue opere più note si annoverano "Ritratto di un Re", premiato con una medaglia d'oro di seconda classe a Palermo nel 1853, e "Ritratto muliebre", anch'esso premiato con una medaglia d'oro. Altre opere degne di nota includono "La moglie di un esule" del 1865, "Il prete reazionario", "La preghiera" esposta a Firenze nel 1861, e "Riposo durante la Fuga in Egitto" per la chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella a Palermo. Volpes mostrò una particolare predilezione per la rappresentazione di interni, in particolare chiese e sagrestie, dimostrando una notevole abilità nel bilanciare una visione d'insieme con un'attenzione minuziosa ai dettagli. Questa abilità è evidente nell'opera "Interno della Cappella Palatina", che fu donata all'artista dalla Regina Margherita. Il suo talento fu riconosciuto anche a livello internazionale, come dimostra la medaglia ricevuta all'Esposizione Internazionale di Liverpool nel 1886. Volpes ricevette numerose commissioni private, in particolare dall'estero, che contribuirono a consolidare la sua reputazione come artista di spicco. Oltre alla sua attività di pittore, Volpes fu anche un insegnante molto richiesto. Tra i suoi allievi si annoverano Onofrio Tomaselli il Vecchio, Eleonora Arangi e Antonio Ugo. La sua influenza si estese così a una nuova generazione di artisti siciliani. Nel 1919, il Circolo Artistico di Palermo gli conferì una medaglia, riconoscendo il suo contributo all'arte e alla cultura siciliana. Volpes morì il 8 marzo 1924 e fu sepolto nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli a Palermo. La sua eredità artistica è conservata in varie collezioni e musei, tra cui la Galleria d'arte moderna di Palermo, che ospita l'opera "Famiglia Povera". La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di studi e riconoscimenti postumi, che hanno contribuito a mantenere vivo il suo nome nel panorama artistico italiano. Pietro Volpes rimane una figura emblematica dell'arte siciliana dell'Ottocento, un artista che ha saputo interpretare e rappresentare la realtà del suo tempo con passione e sensibilità, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana.
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