La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Michail Vrubel ( Omsk 1856 - Sanpietroburgo 1910 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Michail Aleksandrovič Vrubel, nato il 17 marzo 1856 a Omsk, in Siberia, è stato un artista russo di straordinario talento e versatilità, la cui opera si estende attraverso la pittura, la scultura, il disegno e il design teatrale. La sua vita e la sua arte sono state segnate da un'intensa ricerca estetica e da una tragica lotta personale, che hanno lasciato un'impronta indelebile nell'arte russa e nell'Art Nouveau. Vrubel nacque in una famiglia di un avvocato militare e perse la madre in tenera età. Nonostante avesse conseguito una laurea in legge presso l'Università di San Pietroburgo nel 1880, la sua passione per l'arte lo portò a iscriversi all'Accademia Imperiale delle Arti, dove studiò sotto la guida di Pavel Chistyakov. Qui, Vrubel sviluppò una percezione acuta della forma e dei suoi componenti, che avrebbe caratterizzato il suo stile unico e idiosincratico. Dopo l'accademia, Vrubel si trasferì a Kiev, dove lavorò al restauro di icone e affreschi nella Chiesa di San Cirillo del XII secolo. Questa esperienza fu fondamentale per la sua formazione artistica, poiché lo mise a contatto con l'arte bizantina e cristiana primitiva, influenzando profondamente il suo linguaggio visivo. Durante questo periodo, Vrubel dipinse anche una serie di murales e icone, esplorando temi spirituali e religiosi. Nel 1890, Vrubel si trasferì a Mosca, dove entrò in contatto con nuovi stili artistici provenienti dall'Europa occidentale e divenne parte del circolo artistico di Savva Mamontov, uno dei principali mecenati dell'arte di Mosca. Fu in questo periodo che Vrubel iniziò a lavorare su una serie di opere basate su temi della mitologia russa e del folklore, come "Bogatyr" (1898) e "Pan" (1899), e creò anche alcune statue in maiolica. Queste opere combinavano elementi estetici del pittorialismo simbolista con lo stile dell'Art Nouveau. Vrubel si distinse anche per le sue illustrazioni grafiche, in particolare per i libri del poeta Michail Lermontov. Fu particolarmente attratto dal poema "Il demone" di Lermontov, trovando in esso la figura eroica che rispecchiava il suo ideale di ribelle e profeta, al contempo sfidante e condannato a una vita di solitudine. Il tema del "Demone" divenne ricorrente nelle opere mature di Vrubel, incarnando il suo personale tumulto e resistenza. Nel 1896, Vrubel sposò la famosa cantante d'opera Nadezhda Zabela, per la quale disegnò scenografie e costumi per numerose opere di Rimsky-Korsakov. La loro relazione influenzò profondamente il lavoro di Vrubel, che eseguì una serie di ritratti della moglie e si immerse nel mondo delle fiabe russe, realizzando alcune delle sue opere più acclamate, come "La principessa cigno" (1900) e "Lilac" (1900). Tuttavia, la vita di Vrubel fu segnata da periodi di malattia mentale e da un progressivo deterioramento della vista. Nel 1902, dopo aver dipinto "Il demone caduto", Vrubel subì un grave crollo nervoso e fu ricoverato in un ospedale psichiatrico. Nonostante ciò, nei momenti di lucidità, continuò a dipingere opere di straordinaria bellezza e originalità, come "La perla" (1904), che è spesso citata come uno dei dipinti più caratteristici dell'Art Nouveau russo. Nel 1906, Vrubel perse completamente la vista e fu costretto ad abbandonare la pittura. Trascorse gli ultimi anni della sua vita in istituzioni mentali, dove continuò a lottare con la malattia fino alla sua morte il 14 aprile 1910 a San Pietroburgo. La sua scomparsa fu considerata un suicidio da alcuni, a causa del suo gesto di esporsi al freddo di San Pietroburgo, che provocò la polmonite che lo portò alla morte. Nonostante la sua vita travagliata, l'arte di Vrubel ha lasciato un segno indelebile. È stato un pioniere del modernismo con una visione originale, e sebbene fosse in disaccordo con i suoi tempi e spesso frainteso dai suoi contemporanei, gli artisti dell'avanguardia russa lo consideravano il loro antenato. Le sue opere, con i loro densi colpi di pennello e la tendenza a scomporre le figure in una massa caotica di faccette e piani, hanno deliziato molti artisti successivi, che hanno visto in Vrubel un precursore del Cubismo. La sua eredità artistica continua a essere celebrata come una delle più grandi e originali della pittura russa del XIX secolo.
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