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Carlo Wostry nacque il 18 febbraio 1865 a Trieste, in una famiglia di origini culturalmente ricche e diversificate, con il padre Ferdinando di origine irlandese e la madre Virginia Artelli, veneziana. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia di Belle Arti di Vienna tra il 1882 e il 1885, un periodo durante il quale iniziò a forgiare le sue prime influenze e stili. Successivamente, la sua sete di conoscenza lo portò all'Accademia di Belle Arti di Monaco, dove strinse amicizia con il pittore Umberto Veruda, un incontro che segnò profondamente la sua carriera artistica. Ritornato a Trieste nel 1887, all'età di 22 anni, Wostry creò la sua prima opera di rilievo, "Via Crucis" (Stazioni della Croce), che fu successivamente acquisita dalla chiesa gesuita di Santa Maria Maggiore a Trieste. Questo lavoro segnò l'inizio di una prolifica carriera che lo vide impegnato in numerosi progetti, sia in Italia che all'estero. Tra i suoi lavori più noti si annoverano "Cristo e Maria Maddalena" per Saint-Roch a Parigi nel 1897, il "Martirio di San Giusto" per il Duomo di Trieste nel 1900, e "Scena Boschereccia" per il Museo Revoltella a Trieste nel 1902. La sua carriera fu caratterizzata da frequenti viaggi che arricchirono ulteriormente il suo stile e le sue influenze. Dopo aver trascorso un periodo a Parigi, dove rimase per sette anni illustrando numerose pubblicazioni e scrivendo articoli, tra cui alcuni per Le Figaro, Wostry viaggiò a Barcellona, Budapest e in Russia, dove il suo interesse per l'orientalismo fu risvegliato. Durante un breve soggiorno a Londra nel 1902, la sua pittura trasse ispirazione dai maestri inglesi del XVIII secolo. Oltre alla pittura, Wostry fu anche un fervente irredentista. Nel 1916, poco dopo l'entrata dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, disegnò una medaglia per commemorare l'integrazione futura sperata di Trieste all'Italia, nascondendola all'interno di una scultura di Pentesilea per eludere le autorità austriache. Con il crollo dell'Austria-Ungheria nel 1918, celebrò l'evento correndo fino alla Cattedrale di Trieste e suonando le campane in segno di festa. Negli anni successivi, Wostry si dedicò maggiormente a temi religiosi, creando opere per importanti chiese e cattedrali in Italia e all'estero. Nel 1926, viaggiò negli Stati Uniti dove lavorò in diverse città, tra cui New York, San Francisco, Los Angeles e Miami. Uno dei suoi progetti più significativi fu la commissione ricevuta nel 1930 per lavorare sulla Chiesa di Sant'Andrea a Pasadena, originariamente incaricato solo di realizzare un murale per l'abside, ma il cui lavoro fu talmente apprezzato da portare alla decorazione di una cappella laterale e alla creazione di murales per la casa di Coralie Fitzharris-Milburn, sempre a Pasadena. Carlo Wostry tornò a Trieste nel 1937, dove morì il 10 marzo 1943. La sua eredità artistica è testimoniata dalle numerose opere che si trovano in chiese, musei e collezioni private, nonché dalla sua influenza su generazioni di artisti. La sua vita fu segnata da un incessante bisogno di esplorazione artistica e culturale, che lo portò a viaggiare ampiamente e a sperimentare con diversi stili e temi, dalla religione all'orientalismo, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano e internazionale.
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