La Galleria Ponti compra opere e quadri del pittore Felice Zennaro ( Pellestrina 1833 - Milan 1926). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime.
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Felice Zennaro, noto anche con lo pseudonimo di Leppa, è stato un artista italiano la cui vita e opera si intrecciano strettamente con gli eventi storici e culturali del suo tempo. Nato l'8 ottobre 1833 a Pellestrina, una piccola isola nella laguna di Venezia, Zennaro ha vissuto in un periodo di grandi trasformazioni per l'Italia, testimoniando la lotta per l'indipendenza e l'unificazione nazionale. La sua formazione artistica inizia all'Accademia di Venezia, dove entra in contatto con il pittore Natale Schiavoni, già affermato nella città lagunare. Questo periodo iniziale segna l'avvio del suo percorso nel mondo dell'arte, che lo vedrà successivamente trasferirsi a Milano per frequentare l'Accademia di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini. La vita di Zennaro è stata caratterizzata da un forte impegno civile. La sua partecipazione attiva alle guerre d'Indipendenza contro l'Austria è un aspetto fondamentale della sua biografia, tanto da interrompere più volte gli studi per arruolarsi come volontario. Questa esperienza diretta nei conflitti si riflette profondamente nella sua produzione artistica, con opere a soggetto patriottico come "La Battaglia della Bezzecca", conservata nel Museo del Risorgimento a Milano. Questo dipinto, in particolare, è un'efficace interpretazione drammatica di uno degli episodi bellici in cui l'artista stesso fu ferito e dato per morto. Nel corso della sua carriera, Zennaro ha esplorato diversi generi pittorici, dimostrando una notevole versatilità. Nel 1865, presenta a Brera l'opera "Turca", acquistata dalla Società di Belle Arti, segno del riconoscimento del suo talento nell'ambito artistico milanese. La sua produzione include anche dipinti di genere, ritratti e scene di vita quotidiana, spesso con riferimenti all'epopea risorgimentale o comunque legati a temi sociali e storici. Tra i suoi ritratti più significativi si ricordano l'"Autoritratto", il "Ritratto del conte Francesco Annoni" e il "Ritratto della signora Cottini", quest'ultimo conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Milano. Oltre alla pittura, Zennaro ha sperimentato anche altre tecniche, come dimostra il dipinto "Maternità" realizzato all'inizio del 1900 con la tecnica del nero fumo su ceramica. Questa opera evidenzia la sua capacità di innovare e di esplorare nuovi linguaggi espressivi. Felice Zennaro è deceduto il 7 marzo 1926 a Milano, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo del Risorgimento e la raccolta dei Ritratti dell'Ospedale Maggiore di Milano. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di studi e riconoscimenti postumi, che ne attestano il contributo significativo alla pittura italiana dell'Ottocento. La biografia di Felice Zennaro è un esempio emblematico di come l'arte possa essere profondamente intrecciata con la storia e la società di un'epoca. Attraverso le sue opere, Zennaro ha saputo raccontare le speranze, le lotte e gli ideali del suo tempo, diventando così non solo testimone ma anche interprete attivo dei cambiamenti che hanno segnato l'Italia nel corso del XIX secolo.
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