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Aurelio Zingoni fu un pittore italiano nato a Firenze nel 1853 e deceduto nella stessa città nel 1922. La sua formazione artistica si svolse all'Accademia di Firenze, dove fu allievo di Michele Gordigiani, uno dei più importanti ritrattisti dell'alta società fiorentina dell'epoca. Zingoni si specializzò come pittore di genere, un genere che si focalizza sulla rappresentazione di scene della vita quotidiana, spesso con un'attenzione particolare ai dettagli e alle ambientazioni. Le sue opere riflettono una profonda osservazione della realtà contadina e familiare, con una predilezione per le scene di vita quotidiana e pastorale. Zingoni era noto per la sua capacità di rendere con minuzia i dettagli delle ambientazioni, tanto che il suo stile può essere ricondotto al calligrafismo dei pittori fiamminghi. La sua pittura rifletteva anche una chiara esperienza nella natura morta, genere in cui eccelleva, spaziando dagli umili interni di cucine contadine a veri e propri trionfi e trompe l'oeil di frutta, verdura, pesce e carne, tutti descritti con grande dettaglio. Nel corso degli anni Ottanta dell'Ottocento, Zingoni realizzò opere come "La vendemmia" e "La mietitrice" del 1884. Nel 1886, a Torino, presentò "Idillio campestre", e l'anno successivo, all'Esposizione Nazionale di Venezia, "Il ritorno del premiato dalla scuola". Le sue nature morte, sperimentate soprattutto all'inizio del Novecento, includono dipinti come "Caccia morta" del 1904 e "Uva" del 1905. Zingoni fu un artista prolifico e la sua produzione fu molto vasta. Partecipò assiduamente alle esposizioni nazionali fino agli anni dieci del Novecento. Tra i suoi dipinti più noti ci sono "Damenportrait" (1884), "Lo Spazzacamino" (1885), "Natura morta" (1899), e "Feeding the Infant". Alcuni dei suoi lavori si focalizzavano su scene aneddotiche di ambientazione familiare, come "La nonna", "Lo strappo ai calzoni", e "Fra i due litiganti il terzo gode", che vennero presentati a diverse Promotrici fiorentine nel corso degli anni Settanta e Ottanta. Nonostante la popolarità della corrente macchiaiola fiorentina, Zingoni scelse di non aderire a tale movimento, preferendo invece interpretare una pittura di genere più legata all'umiltà contadina. La sua incursione nella produzione sacra fu invece più rara. Gran parte dei suoi dipinti oggi fanno parte di collezioni private estere, e nella Galleria Nazionale di San Francisco è conservato il suo "Appuntamento di caccia". Zingoni fu un lavoratore instancabile e un innamorato della propria arte. La sua abilità nel dettaglio e la sua dedizione alla rappresentazione della realtà quotidiana lo resero un verista minuzioso e apprezzato. La sua opera "Divinazione della Madonna" partecipò al Concorso Alinari nel 1900, e la maggior parte dei suoi dipinti emigrò all'estero, testimoniando il riconoscimento internazionale del suo talento. La sua vita fu dedicata all'arte fino alla sua morte avvenuta a Firenze nel 1922. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, e le sue opere sono ricercate sia da collezionisti privati che da istituzioni pubbliche. La sua capacità di catturare l'essenza della vita contadina e familiare dell'Italia dell'epoca, insieme alla sua maestria nella natura morta, lo rendono una figura di spicco nella storia dell'arte italiana dell'Ottocento.
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