La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Acquisti ( Forl� 1745 - Bologna 1823 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Antonio Acquisti, nato a Forlì il 29 marzo 1747 e deceduto a Bologna il 4 dicembre 1823, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del neoclassicismo. La sua vita e la sua opera si intrecciano strettamente con la storia e l'evoluzione dell'arte scultorea di fine Settecento e inizio Ottocento, periodo in cui l'Europa era attraversata da profondi cambiamenti culturali, politici e sociali. Acquisti era ancora giovane quando si trasferì a Bologna, città che divenne il fulcro della sua formazione artistica e della sua carriera. Qui, presso l'Accademia Clementina, ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Filippo Balugani e Carlo Bianconi. La sua precoce maestria nel campo della scultura gli valse la vittoria, per due anni consecutivi, del prestigioso premio Marsili-Aldrovandi di scultura di prima classe, grazie alle opere "Enea condotto dalla Sibilla ai Campi Elisi" (1774) e "Un Romano che rapisce una Sabina" (1775). Il talento di Acquisti non passò inosservato, e ben presto iniziò a ricevere importanti commissioni che gli permisero di esprimere e perfezionare il suo stile. Tra le sue opere più significative realizzate a Bologna si annoverano gli stucchi nei peducci della cupola di S. Maria della Vita, che riflettono l'influenza dell'arte settecentesca e anticipano le tendenze neoclassiche. La ricerca del maestoso e dello stupefacente caratterizzò l'opera dell'Acquisti, soprattutto negli anni in cui partecipò alla decorazione di importanti edifici religiosi e civili. La sua capacità di stupire e commuovere i fedeli e gli osservatori con la bellezza, l'armonia e la maestosità delle sue creazioni gli conferì fama e riconoscimento. Nel 1788, in virtù dei suoi meriti artistici e del profondo legame con la città di Bologna, gli fu concesso lo "jus civitatis", un riconoscimento che sottolineava il suo status di cittadino onorario e la sua appartenenza alla comunità bolognese. La carriera di Acquisti lo portò anche oltre i confini di Bologna. A Roma, divenne membro dell'Accademia di San Luca e lasciò numerose opere, tra cui i bassorilievi dello scalone di Palazzo Braschi. Successivamente, a Milano, contribuì con statue e bassorilievi all'Arco della Pace e realizzò sculture per il Duomo. Queste opere, completate in stile neoclassico, testimoniano la sua capacità di adattarsi e innovare all'interno di un movimento artistico in continua evoluzione. Nonostante i successi e i riconoscimenti ottenuti in varie città italiane, Acquisti mantenne sempre un profondo legame con Bologna, dove tornò nel 1814. Qui continuò a produrre sculture fino alla sua morte, avvenuta nel 1823. La sua tomba, situata nella Certosa di Bologna, è adornata da due statue che simboleggiano il dolore e la memoria, elementi ricorrenti nella sua arte. L'eredità di Luigi Acquisti si estende ben oltre la sua morte. Le sue opere, distribuite in tutta Italia, continuano a testimoniare la sua maestria e la sua visione artistica. Contribuì significativamente alla transizione dal barocco e rococò verso scene eroiche ispirate, promuovendo così l'evoluzione dello stile neoclassico. Nonostante abbia viaggiato e lavorato in diverse parti d'Italia, Acquisti è considerato un artista bolognese, in virtù del suo profondo legame con la città che lo formò e lo vide crescere come artista. La sua vita e le sue opere rimangono un capitolo fondamentale nella storia dell'arte italiana, testimoniando il suo contributo indimenticabile al patrimonio culturale del paese.