La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Agliati ( Como 1816 - Milano 1863 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Agliati fu uno scultore italiano del XIX secolo, nato a Como il 13 marzo 1816 e deceduto a Milano il 14 novembre 1863. La sua vita, sebbene breve, fu intensa e segnata da un'attività artistica fervida e apprezzata dai suoi contemporanei. Agliati si formò e operò principalmente nel comasco, dove le sue opere trovarono ispirazione nelle sculture del Quattrocento e nella poesia cimiteriale di autori come Ugo Foscolo e Ippolito Pindemonte. La sua produzione artistica si concentrò soprattutto sui temi funerari, realizzando numerosi sepolcri e monumenti che spesso includevano anche la progettazione architettonica. Questo genere di opere, particolarmente in voga nel periodo in cui visse Agliati, gli permise di esprimere un virtuosismo ostentato e una profonda adesione emotiva ai soggetti trattati. Tra le sue opere più significative si annoverano i lavori eseguiti per la Cattedrale di Como, dove realizzò il monumento al cardinale comasco Tolomeo Gallio, il busto del Vescovo Carlo Rovelli e le "Vergini alate" con le tavole epigrafarie. Queste opere dimostrano la sua abilità nel combinare elementi scultorei con l'architettura, creando composizioni armoniose e di grande impatto visivo. Nel Cimitero Maggiore di Como, Agliati lasciò un segno indelebile con pregevoli opere, tra cui spicca la statua di “Gesù Cristo" nella Cappella. Il cimitero, come altri grandi cimiteri italiani dell'epoca, divenne una sorta di galleria a cielo aperto, arricchendosi di sculture di ogni tipo, tra cui molte di grande valore artistico. All'Esposizione di Milano del 1842, Agliati presentò un monumento con bassorilievo ricco di figure e teste di vestali, mentre nel 1845 espose la statua "La fanciulla piangente con corona del Rosario", opera che testimonia la sua capacità di rappresentare il dolore umano con intensità e delicatezza. Nel 1858, all'Esposizione dell'Accademia di Brera, presentò un ritratto di Pietro Facconi, dimostrando la sua versatilità anche nel campo del ritratto scultoreo. Dal 1860, Luigi Agliati fu socio onorario dell'Accademia di Belle Arti di Milano, riconoscimento che testimonia il rispetto e l'ammirazione che il mondo artistico aveva nei suoi confronti. Partecipò anche al concorso per il Cimitero Monumentale di Milano nel 1861, e il suo progetto fu selezionato tra i cinque migliori. La sua scultura in marmo "Ritratto di Gaetano Strambio" è conservata nelle Raccolte d'Arte dell'Ospedale Maggiore di Milano, ulteriore prova della stima che il suo lavoro riceveva e della sua capacità di catturare l'essenza dei suoi soggetti. Nonostante la sua vita sia stata relativamente breve, Luigi Agliati ha lasciato un'eredità duratura nel campo della scultura italiana. Le sue opere sono ancora oggi apprezzate per la loro bellezza e per la loro capacità di evocare emozioni profonde, e continuano a essere studiate e ammirate da storici dell'arte e appassionati. La sua influenza si estende oltre i confini del comasco, e il suo nome è ricordato tra quelli degli scultori italiani che hanno contribuito a definire l'arte del loro tempo.