La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Salvatore Albano ( Oppido Mamertino 1841 - Firenze 1893 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Salvatore Albano, nato il 27 maggio 1839 ad Oppido Mamertina, una piccola cittadina nella provincia di Reggio Calabria, è stato uno degli scultori italiani più rilevanti del suo tempo. Figlio di Vincenzo, un falegname, e Teresa Condò, una filatrice, Albano crebbe in una famiglia di umili origini. La sua infanzia e giovinezza furono segnate da una forte passione per l'arte, in particolare per la scultura, che lo portò a distinguersi già nei primi anni della sua carriera. La sua formazione artistica iniziò a Napoli, dove, grazie al sostegno economico della sua comunità, poté studiare disegno e modellato sotto la guida dello scultore O. A. Sorbilli, per poi proseguire i suoi studi all'Accademia di Belle Arti con Tito Angelini. Durante questo periodo, Albano si fece notare per il suo talento eccezionale, vincendo numerosi concorsi e ottenendo un sostegno continuativo dalla sua provincia natale, che gli assegnò una pensione triennale di 60 lire all'anno. Nel 1867, la sua opera "Resurrezione di Lazzaro" e una statua di Caino furono esposte a Roma, ottenendo grande successo e riconoscimenti. Questo fu solo l'inizio di una carriera brillante che lo vide trasferirsi a Firenze nel 1869, città in cui avrebbe trascorso il resto della sua vita e dove avrebbe creato alcune delle sue opere più significative. Tra le sue opere più note si annoverano "Lacrime e Fiori" (1864), "Mosè in collera spezza le Tavole della Legge" (1864, Capodimonte), "Cristo nell'Orto" (1865), "Masaniello" (1866, Accademia), "Eva" (1869, Firenze), "Busto di Gioachino Rossini" (1869, Firenze), "Arianna abbandonata" (1870), "Il Genio di Michelangelo" per il Barone di Talleyrand, "Venere Mendicante" e "Gli Angeli Caduti" (1893). La sua abilità nel modellare le figure umane, conferendo loro una trasparenza e una vitalità uniche, fu ampiamente riconosciuta e apprezzata, tanto da guadagnarsi la medaglia d'oro al Salon di Parigi del 1878 con la statua di Vanni Fucci, ora esposta al Metropolitan Museum di New York. Albano non dimenticò mai le sue umili origini e, raggiunta l'agiatezza economica, decise di lasciare un legato testamentario alla Provincia di Reggio Calabria per la creazione di una "Fondazione Albano", con l'obiettivo di sostenere giovani talenti calabresi nell'arte, privi di risorse economiche. Purtroppo, a causa di dispute ereditarie, questo suo desiderio non si concretizzò mai pienamente. Oltre alle sue opere, Salvatore Albano lasciò un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana e calabrese. A Oppido Mamertina, sua città natale, è possibile ammirare un suo autoritratto in marmo, collocato sulla Piazza Umberto I, e nel cimitero locale si trovano il busto bronzeo della madre, un monumento funebre, un bassorilievo con l'angelo, la statua di un angelo (cappella Stillitano), e una orfanella in collezione privata. La sua vita, sebbene breve, fu intensa e produttiva. Salvatore Albano morì il 13 ottobre 1893 a Firenze, all'età di 54 anni, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore. La sua capacità di combinare grazia e forza nelle sue sculture lo ha reso uno degli scultori più apprezzati e ricercati, non solo in Italia ma anche all'estero, con molte delle sue opere che adornano musei e collezioni private in tutto il mondo.