La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giovanni Albertoni ( Varallo Sesia 1806 - Gioberti 1887 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giovanni Albertoni, nato a Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, il 28 novembre 1806, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del XIX secolo. La sua vita e la sua opera si intrecciano con la storia e la cultura del suo tempo, riflettendo le correnti artistiche e gli eventi politici dell'epoca. Albertoni iniziò i suoi studi artistici nella sua città natale sotto la guida del pittore G. Avondo. La sua formazione proseguì a Milano, dove frequentò i corsi dell'Accademia di Brera fino al 1829, per poi trasferirsi all'Accademia Albertina di Torino. La sua carriera prese una svolta decisiva quando, grazie al pensionato del Collegio Caccia, ebbe l'opportunità di recarsi a Roma e diventare allievo di Bertel Thorvaldsen, uno dei massimi esponenti dello scultore neoclassico. Durante il suo soggiorno a Roma, che durò fino al 1848, Albertoni non solo affinò la sua tecnica scultorea, ma partecipò anche attivamente ai moti rivoluzionari del tempo, arruolandosi come sottotenente nella Guardia civica. Questa esperienza rifletteva il suo spirito patriottico e la sua adesione agli ideali di libertà e indipendenza che animavano l'Italia preunitaria. Dopo il suo ritorno a Torino, Albertoni ottenne il patrocinio della regina Maria Adelaide, che gli commissionò la realizzazione della tomba della regina Maria Cristina per l'abbazia di Altacomba in Savoia. Quest'opera segnò l'inizio di una serie di commissioni che gli valsero una solida reputazione sia in Italia che all'estero. Nel 1858, il suo talento lo portò a compiere un viaggio a Parigi, città in cui l'arte e la cultura fiorivano in modo particolare durante il Secondo Impero. Le opere di Albertoni si caratterizzano per una sobria compostezza e un misurato gusto accademico. Tra i suoi lavori più importanti figurano i monumenti dedicati a personalità illustri come il generale Bava (1857), Vincenzo Gioberti (1859) e Giuseppe Luigi Lagrange (1867), nonché la grande statua dell'Agricoltura sulla facciata del palazzo Carignano a Torino. Questi monumenti, situati in luoghi di rilievo della città, dimostrano la sua capacità di coniugare il realismo accademico con un'interpretazione personale e innovativa del soggetto. Oltre ai monumenti pubblici, Albertoni realizzò vari monumenti funebri nel cimitero di Torino e altre opere notevoli come il monumento a L. Cerise ad Aosta, la fontana monumentale al Sacro Monte di Varallo e numerose statue nel palazzo della Società d'incoraggiamento alle Belle Arti a Varallo. Le sue sculture ritraggono spesso personaggi della casa Savoia, testimoniando il legame tra l'artista e la corte sabauda. La vita di Giovanni Albertoni si concluse nella sua città natale, Varallo Sesia, nel 1887. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata per la qualità delle sue opere e per il contributo che ha dato alla scultura italiana dell'Ottocento. Le sue sculture sono esempi di un'arte che, pur radicata nella tradizione neoclassica, seppe interpretare con sensibilità e maestria le esigenze e i gusti del suo tempo.