La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Amigoni ( Milano 1875 - ? ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Amigoni, nato a Milano il 14 giugno 1875, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del XX secolo. La sua formazione artistica si svolse presso l'Accademia di Brera a Milano, dove seguì le lezioni di Enrico Butti, uno dei maestri più influenti dell'epoca. Questo periodo di studi non solo gli fornì le competenze tecniche necessarie per eccellere nella scultura, ma lo immerse anche in un ambiente ricco di stimoli culturali e artistici che influenzarono profondamente il suo stile e la sua visione. Amigoni iniziò a farsi conoscere nel panorama artistico partecipando a importanti esposizioni nazionali. Nel 1916, espose alla Esposizione Nazionale d'Arte a Brera, presentando opere che dimostravano già la sua abilità nel manipolare materiali diversi come il marmo e il gesso. Tra queste, la scultura in marmo "Pais" e la statuetta in gesso "Circe" rivelavano un'attitudine alla rappresentazione di figure mitologiche e un interesse per la capacità espressiva dei materiali. Negli anni successivi, continuò a partecipare a questa importante vetrina artistica, esponendo opere come il gruppo in gesso "Maternità" nel 1917 e ritornando nel 1918 con una nuova versione in marmo di "Circe", seguita dalle sculture "Danzatrice" e "Ritratto del cav. Ambrogio Colombo" nel 1922. Oltre alle esposizioni a Brera, Amigoni partecipò anche alla Mostra della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano nel 1938, dove presentò la scultura in terracotta "Naiade". Questa partecipazione testimonia la sua attività costante e il riconoscimento che riceveva nel contesto artistico milanese, nonché la sua capacità di lavorare con diversi materiali, esplorando le loro potenzialità espressive. La sua opera "Pupa", una scultura in bronzo raffigurante il viso sorridente di una bimba, acquistata dalla Galleria milanese d'arte moderna nel 1936, è un esempio emblematico del suo talento nel catturare l'essenza e la delicatezza dei soggetti ritratti. Questa opera, in particolare, dimostra la sua abilità nel trasmettere emozioni e caratteri attraverso la scultura, unendo sensibilità artistica e maestria tecnica. Amigoni svolse la sua prevalente attività di scultore a Milano, dove realizzò opere di genere e anche opere funerarie, dimostrando una versatilità che gli permise di esplorare temi diversi e di rispondere a committenze variegate. La sua presenza nella Galleria milanese d'arte moderna testimonia l'importanza del suo contributo al patrimonio artistico della città e la stima di cui godeva tra collezionisti e istituzioni culturali. Nonostante la sua morte, la data della quale rimane incerta, l'eredità artistica di Luigi Amigoni continua a essere apprezzata e studiata. Le sue opere sono ricercate da collezionisti e appassionati d'arte, e la sua figura è oggetto di valutazioni e studi che ne riconoscono il ruolo nel panorama artistico italiano del XX secolo. La sua capacità di lavorare con materiali diversi, la sensibilità nella rappresentazione dei soggetti e l'attenzione alla forma e all'espressione fanno di Luigi Amigoni uno scultore di rilievo, la cui opera merita di essere ricordata e valorizzata.