La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giovanni Andrei ( Carrara 1757 - Washington 1824 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giovanni Andrei, nato a Carrara nel 1757, è una figura emblematica nella storia della scultura italiana, la cui vita e opera si intrecciano con momenti significativi dell'arte e della politica tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. La sua formazione artistica inizia a Firenze, città rinomata per la sua ricca tradizione scultorea, dove Andrei affina le sue abilità e inizia a distinguersi per il suo talento. Nel 1793, Andrei completa l'impiantito e la balaustrata dell'altare maggiore di Santa Maria Novella a Firenze, un'opera che, sebbene considerata di scarso valore critico, segna l'inizio della sua carriera professionale. La sua vita prende una svolta significativa nel 1806 quando, insieme al cognato Giuseppe Franzoni e alle rispettive mogli, si trasferisce a Washington, D.C., su invito di Benjamin Henry Latrobe, architetto del Campidoglio degli Stati Uniti. Questo trasferimento rappresenta non solo un cambio geografico ma anche un'opportunità per Andrei di inserirsi in un contesto artistico radicalmente diverso da quello europeo. A Washington, Andrei lavora nella Hall of Representatives, sebbene i dettagli specifici dei suoi contributi rimangano poco chiari. Latrobe lo descrive come lo scultore più lento che avesse mai conosciuto, un commento che riflette forse le difficoltà di adattamento ad un nuovo ambiente lavorativo e culturale. Tuttavia, la distruzione del Campidoglio da parte degli inglesi nel 1814 e la successiva ricostruzione affidata a Latrobe offrono ad Andrei ulteriori opportunità di lavoro. Nel 1816, Andrei viene inviato in Italia con un duplice incarico: procurare 24 capitelli corinzi per la Statuary Hall e reclutare nuovi collaboratori per il progetto di ricostruzione. Questo viaggio testimonia l'importanza di Andrei nel progetto di Latrobe e il suo ruolo di collegamento tra l'arte italiana e quella americana. Durante il suo soggiorno in Italia, la duchessa Maria Beatrice d'Este ammira i capitelli che vengono eseguiti sotto la sua direzione, un riconoscimento che sottolinea la sua reputazione come artista e come mediatore culturale. Ritornato a Washington nel 1816 con nuovi collaboratori, tra cui Carlo Franzoni, fratello minore di Giuseppe, e Francesco Iardella, Andrei continua a lavorare al Campidoglio fino alla sua morte nel 1824. La sua vedova riceve dal governo americano i mezzi per ritornare in Italia, un gesto che riflette il riconoscimento del contributo di Andrei al Campidoglio e alla cultura artistica americana. La vita e l'opera di Giovanni Andrei si collocano in un periodo di transizione e di scambio culturale tra l'Italia e gli Stati Uniti. La sua esperienza riflette le sfide e le opportunità che gli artisti italiani incontravano nel nuovo mondo, nonché il ruolo cruciale che essi giocavano nella formazione dell'identità artistica americana. Andrei non è solo un testimone ma anche un protagonista di questo processo, la cui eredità si estende oltre le sue opere per abbracciare il ponte culturale che ha contribuito a costruire tra due nazioni.