La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Libero Andreotti ( Pescia 1875 - Firenze 1933 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Libero Andreotti fu uno scultore, illustratore e ceramista italiano, considerato uno dei maggiori artisti italiani del primo Novecento. Nato il 15 giugno 1875 a Pescia, in Toscana, proveniva da una famiglia di umili origini. La sua infanzia e adolescenza furono segnate dal lavoro manuale; infatti, dall'età di otto anni fino a diciassette, lavorò nell'officina di un fabbro, mentre contemporaneamente frequentava un corso per il conseguimento del diploma di maestro elementare. La svolta artistica nella vita di Andreotti avvenne quando, dopo una breve permanenza a Palermo, si trasferì a Firenze nel 1899. Qui trovò impiego in una tipografia e iniziò a coltivare la sua passione per l'arte, modellando in creta nello studio dello scultore Mario Galli, che gli aveva offerto ospitalità. Fu in questo periodo che Andreotti iniziò a esprimere il suo talento artistico, inizialmente come caricaturista, illustratore e pittore, e poi come scultore. La sua prima esposizione di rilievo avvenne alla Biennale di Venezia nel 1905. Successivamente, a Milano, attirò l'attenzione del mercante d'arte Vittore Grubicy, che iniziò a occuparsi della sua carriera. Nel 1907, Andreotti si trasferì a Parigi, dove la sua arte ricevette grande apprezzamento. Durante il suo soggiorno parigino, espose con successo al Salon d'Automne e alla Galerie Bernheim Jeune. Fu proprio a Parigi che Andreotti maturò quella ricerca della compattezza nella massa plastica che diventerà una costante della sua arte, accompagnata da un senso della bellezza tradizionale della forma. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, Andreotti decise di tornare in Italia, stabilendosi a Firenze. Qui strinse una profonda amicizia con Ugo Ojetti, che lo introdusse nei maggiori centri artistici del Nord Italia e che nel 1920 gli dedicò un importante saggio sulla rivista "Dedalo". Durante gli anni successivi, molte delle opere eseguite tra il 1914 e il 1921 furono acquistate da Ojetti. Nel 1923, Andreotti sposò Margherita Carpi e l'anno successivo realizzò il monumento ai caduti di Saronno. Nel 1929, insieme a Carena e Alberto Magnelli, diede vita a Firenze ai "mercoledì dell'antico Fattore", un punto di ritrovo per artisti, letterati e musicisti. L'anno seguente, istituì il premio letterario dell'Antico Fattore. La produzione artistica di Andreotti fu molto varia e comprendeva sculture in marmo e bronzo, disegni e opere in ceramica. Tra le sue opere più note si ricordano il monumento ai Caduti di Roncade, il monumento ai Caduti di Saronno, il monumento alla Madre Italiana in Santa Croce a Firenze, il Cristo risorto nell'Arco della Vittoria a Bolzano e il gruppo di Africo e Mensola. Andreotti fu anche un apprezzato insegnante di scultura all'Istituto Statale d'arte di Firenze (Porta Romana Institute of Arts in Florence), dove insegnò dal 1920 fino alla sua morte, avvenuta il 4 aprile 1933. Fu sostituito nel suo ruolo didattico dal suo ex studente e assistente artistico, Bruno Innocenti. Dopo la sua morte, la famiglia Andreotti donò un notevole quantitativo di gessi preparatori, bozzetti e repliche delle sue opere alla città di Pescia. Questi gessi costituiscono oggi la Gipsoteca Libero Andreotti, allestita nei locali dell'antico Palagio comunale, e rappresentano un evento insolito nel panorama museale italiano, documentando esaurientemente l'intero arco produttivo dell'artista. La sua arte è stata oggetto di numerose esposizioni e retrospettive, e le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, nonché in musei italiani e internazionali. Andreotti è sepolto nel cimitero delle Porte Sante di San Miniato al Monte a Firenze, dove il suo spirito artistico continua a vivere attraverso le sue opere e il suo insegnamento.