La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Angelini ( Roma 1735 - 1811 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giuseppe Angelini fu uno scultore italiano del XVIII secolo, attivo principalmente a Roma. La sua data di nascita è oggetto di dibattito: alcune fonti la collocano al 15 febbraio 1735, mentre altre al 1742. Nonostante la discrepanza, è accertato che Angelini operò in un periodo di transizione stilistica, testimoniando il passaggio dal Barocco al Neoclassicismo, e che morì a Roma il 15 giugno 1811. La formazione artistica di Angelini iniziò sotto la guida di Niccolò Ricciolini per il disegno e di B. Uvaceppi per la scultura. Questo periodo di apprendistato gli permise di acquisire le competenze tecniche e stilistiche necessarie per emergere nel panorama artistico dell'epoca. Nel 1770, Angelini si trasferì in Inghilterra, dove la sua carriera prese una svolta significativa, nonostante un inizio difficile. Nel 1775, espose alla Society of Artists un gruppo scultoreo rappresentante la Castità che allontana l'Amore profano, ma nonostante questo e altri lavori, sembra che non abbia trovato immediato successo. Infatti, alcune delle sue opere furono messe in lotteria per trovare acquirenti e nel 1777, a causa di difficoltà finanziarie, ricevette un sussidio dalla Royal Academy. Nonostante gli ostacoli iniziali, Angelini continuò a lavorare e a ricevere commissioni. Mantenne rapporti con committenti inglesi anche dopo il suo ritorno a Roma nel 1787, tra cui J. Wedgwood, a cui inviò numerose opere. Tra queste, si ricorda Apollo con la Musa Erato e Plutone trascina Proserpina. La sua produzione artistica si caratterizzò per la realizzazione di opere che riflettevano il gusto neoclassico dell'epoca, con un'attenzione particolare alla mitologia classica e alla rappresentazione di figure allegoriche. Uno dei suoi lavori più noti è il monumento funebre dell'incisore e architetto Giovanni Battista Piranesi nella chiesa di Santa Maria del Priorato a Roma. Quest'opera testimonia la sua abilità nel campo della scultura funeraria e la sua capacità di interpretare il linguaggio classico in chiave contemporanea. Angelini, infatti, seppe coniugare l'eredità del passato con le esigenze espressive del suo tempo, inserendosi a pieno titolo nel dibattito artistico che vedeva il Neoclassicismo come il nuovo canone estetico. La sua attività non si limitò alla sola scultura, ma si estese anche alla creazione di modelli in cera, come testimoniato da un modello per un'urna funeraria conservato nei Musei Capitolini. Questo aspetto della sua produzione evidenzia la versatilità di Angelini come artista e la sua capacità di lavorare con materiali diversi, mantenendo sempre un alto livello qualitativo. Nonostante la sua produzione artistica e il suo contributo al panorama scultoreo del suo tempo, Angelini non raggiunse la fama di altri suoi contemporanei, come Antonio Canova. Tuttavia, il suo lavoro rimane un esempio significativo del Neoclassicismo italiano e della capacità di questo movimento di rinnovare la tradizione artistica attingendo all'antichità classica. In conclusione, Giuseppe Angelini fu un artista che, pur non godendo della celebrità di altri scultori del suo tempo, lasciò un'impronta indelebile nel campo della scultura neoclassica. La sua opera, caratterizzata da un equilibrio tra classicismo e sensibilità moderna, continua a essere apprezzata per la sua eleganza formale e la sua raffinatezza tecnica.