La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Tito Angelini ( Napoli 1806 - 1878 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Tito Angelini fu uno scultore italiano di grande rilievo, attivo principalmente nella sua città natale, Napoli, dove nacque nel 1804 o 1806 e morì nel 1878. Figlio del pittore Costanzo Angelini, Tito ereditò dal padre una rigida disciplina neoclassica che avrebbe poi rielaborato in un raffinato eclettismo accademico. La sua formazione artistica iniziò presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli e proseguì a Roma, dove si trasferì nel 1822 dopo aver vinto un concorso per il Pensionato. A Roma, Angelini perfezionò la sua arte a contatto con l'ambiente accademico e fu influenzato dai preminenti scultori neoclassici del suo tempo, come Canova e il danese Thorvaldsen. Durante la sua carriera, Angelini divenne un artista favorito della committenza reale e un maestro indiscusso all'Accademia delle Belle Arti di Napoli per un trentennio. Fu anche corrispondente per l'Italia dell'Académie Royale des Beaux-Arts a Parigi. Intrattenne relazioni e scambi con i più grandi scultori del tempo, come Bartolini e Pradier, e si affermò sul mercato internazionale ottenendo prestigiose committenze in Francia, Russia, Inghilterra e Stati Uniti. Le sue opere sono una riuscita sintesi tra linguaggio neoclassico e naturalismo romantico, e si possono ammirare in diverse chiese, piazze, conservatori, cimiteri, ville, palazzi reali e teatri. Tra le sue realizzazioni più note ci sono le statue della Clemenza e dell'Immacolata per la Cappella Reale e per lo Scalone d'onore del Palazzo Reale di Napoli. Inoltre, fu tra gli esecutori dei rilievi delle sale di Alessandro e del Trono nella Reggia di Caserta. Angelini fu anche responsabile di importanti monumenti funebri, come quello per Lucia Migliaccio nella chiesa di San Ferdinando, e di statue commemorative come quelle dedicate a Saverio Mercadante e Giuseppe Mazzini. La sua opera si estende anche al campo dell'insegnamento, avendo ricoperto il ruolo di professore di scultura al Real Istituto di Belle Arti di Napoli dal 1847 al 1878. Nonostante la sua importanza nell'arte meridionale dell'Ottocento, Tito Angelini è stato a lungo una figura trascurata dalla critica e dal grande pubblico. Tuttavia, la sua abilità nel navigare tra opzioni apparentemente opposte, come l'eclettismo e un classicismo senza neo, e la sua capacità di rielaborare la rigida disciplina neoclassica in un linguaggio più personale e moderno, lo rendono una figura di spicco nella storia dell'arte italiana. La sua scultura è stata definita come l'ultimo baluardo della bellezza antica e delle regole classiche a Napoli. Tra i suoi allievi si annovera Salvatore Albano, che ha portato avanti l'eredità del suo maestro. Le opere di Angelini sono presenti in musei a Napoli e Campagna, e il suo contributo all'arte è stato riconosciuto anche attraverso mostre e pubblicazioni che hanno cercato di riscoprire e valorizzare il suo lavoro. La sua vita e la sua opera sono state oggetto di studi e ricerche che hanno contribuito a delineare un profilo più chiaro dell'artista e a riconoscere il suo ruolo nel panorama artistico dell'Ottocento. Nonostante la sua morte nel 1878, l'eredità di Tito Angelini continua a vivere attraverso le sue sculture, che rimangono testimonianze della sua maestria e della sua visione artistica.