La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Umberto Baglioni ( Scalea 1893 - Torino 1965 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Umberto Baglioni fu uno scultore italiano che visse tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento, un periodo di grandi trasformazioni artistiche e politiche. Nato nel 1893 a Scalea, un piccolo centro in Calabria, Baglioni si trasferì a Torino nel 1917, all'età di ventiquattro anni, per completare la sua formazione scultorea presso l'Accademia Albertina. Qui, fu allievo di Edoardo Rubino, uno scultore di rilievo dell'epoca, che influenzò profondamente il suo stile e la sua carriera. Le prime opere di Baglioni si inserirono nelle tendenze artistiche del tempo, in particolare il liberty, ma ben presto sviluppò un linguaggio personale che si distingueva per la fusione tra arcaismo e moderna classicità. Questa caratteristica divenne una cifra distintiva del suo lavoro, che si manifestava nella riproposizione di una solennità classica e latina, ma anche nella rielaborazione di stilemi arcaici che conferivano alle sue sculture una vibrante sensibilità. Nel 1920, Baglioni aprì il suo studio a Torino e iniziò a esporre le sue opere in varie mostre, tra cui quelle della Promotrice di Belle Arti e del Circolo degli Artisti. La sua carriera prese slancio negli anni Venti, quando entrò a far parte del movimento del ritorno all'ordine, che si caratterizzava per un ritorno a forme più tradizionali e equilibrate. Durante gli anni Trenta, il periodo più fecondo della sua produzione, Baglioni lavorò a figure che esprimevano un quieto equilibrio e una solennità che rimandavano a tratti alla scultura primitivista, a tratti a un verismo dalle linee classiche e serene. Tra le sue opere più note di questo periodo ci sono "La bella addormentata" e "Ritratto", nonché la "Selvaggia" presentata alla Sindacale di Torino del 1935, che rifletteva un esotico verismo legato alla propaganda coloniale del regime fascista. Baglioni partecipò anche a diverse edizioni della Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, dove nel 1943 espose opere come "Leda senza il cigno" in bronzo, "Angelo musicante" in terracotta e "Nuda al sole" in pietra. Oltre alla sua attività di scultore, Baglioni fu anche insegnante all'Accademia di Belle Arti di Venezia e, successivamente, all'Accademia Albertina di Torino, dove occupò la cattedra di scultura per diverso tempo, succedendo al suo maestro Edoardo Rubino. Continuò a lavorare fino agli anni Cinquanta, anche se il culmine della sua sensibilità artistica si riscontra negli anni del Ventennio fascista. Tra le commissioni pubbliche di Baglioni, si ricordano le sculture per la Casa Riva a Torino, un edificio in stile razionalista progettato dall'architetto Antonio Pogatschnig nel 1932, e le famose fontane di piazza CLN a Torino, che rappresentano i fiumi Po e Dora e furono realizzate nel 1937. Queste ultime sono diventate simboli della città e testimoniano l'abilità di Baglioni nel creare opere che si integrano armoniosamente con l'architettura urbana. Umberto Baglioni morì a Torino nel 1965, lasciando un'eredità artistica significativa che rifletteva le complesse dinamiche culturali e politiche del suo tempo. Le sue sculture sono oggi conservate in varie collezioni pubbliche e private, e continuano a essere apprezzate per la loro capacità di coniugare tradizione e innovazione, solennità e sensibilità.