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Rosario Bagnasco, nato a Palermo nel 1845, è stato uno scultore italiano di notevole talento, la cui opera si è distinta principalmente nella lavorazione del legno, ma anche nella scultura in pietra. La sua vita e il suo lavoro si sono svolti principalmente nella sua città natale, Palermo, in Sicilia, dove ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico locale e nazionale. La passione di Bagnasco per la scultura si manifestò fin dalla giovane età. Studiò disegno con uno zio che era pittore e apprese le tecniche di modellazione in argilla dal celebre scultore Nunzio Morello. Questa formazione iniziale gli fornì le basi per sviluppare le sue abilità e perfezionare il suo stile personale. Successivamente, Bagnasco ampliò la sua formazione artistica lavorando con Giovanni Duprè a Firenze e con Giulio Monteverde a Roma, due figure di spicco nell'ambito della scultura italiana dell'epoca. Il ritorno a Palermo nel 1873 segnò l'inizio di una fase produttiva per Bagnasco. In quell'anno, vinse un concorso importante realizzando un bassorilievo in marmo che raffigurava Federico II che poneva la prima pietra per il Palazzo della Città. Quest'opera gli valse un riconoscimento significativo e consolidò la sua reputazione come scultore di talento. Nel 1880, ottenne un altro successo vincendo un premio a Catania, dimostrando così che il suo lavoro era apprezzato anche al di fuori della sua città natale. Nonostante la sua residenza a Palermo, alcuni hanno suggerito che le sue abilità non siano state sfruttate appieno, forse a causa delle limitate opportunità espositive o della natura provinciale del contesto artistico siciliano dell'epoca. Tuttavia, le sue opere sono state ampiamente riconosciute e apprezzate, come dimostrano i numerosi premi e riconoscimenti che ha ricevuto. Tra le sue creazioni più note, si annoverano "Un primo dolore", completata a Firenze e premiata con una medaglia d'argento all'Esposizione di Siracusa; "Matto" (stucco); "L'angelo caduto" (stucco); "Uragano" (marmo); "Regali di Vento e Alba", statuette in marmo; "Le donne di Messina" (stucco); "I Vespri siciliani", una scena in stucco; e i busti del Maestro Petrella e di Filippo Parlatore. Queste opere evidenziano la versatilità di Bagnasco e la sua capacità di lavorare con diversi materiali, dal marmo allo stucco, e di trattare una varietà di soggetti, dalla storia alla mitologia, dal ritratto alla scena di genere. Bagnasco è stato anche un membro di una grande famiglia di scultori del legno, che includeva Girolamo Bagnasco, morto nel 1832. La sua relazione con un altro Rosario Bagnasco (1810-1879), anch'egli di Palermo, è meno chiara. Quest'ultimo era noto come scultore ma anche come politico e patriota prominente, insieme al fratello Francesco, avvocato legale. Nonostante la confusione che a volte può sorgere a causa della condivisione del nome, è importante distinguere tra le due figure per il loro contributo specifico alla cultura e alla storia italiana. La vita di Rosario Bagnasco è un esempio di dedizione all'arte e di impegno nella ricerca della perfezione tecnica e espressiva. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata da collezionisti e ammiratori dell'arte scultorea, e le sue opere sono ricercate per la loro bellezza e maestria. Nonostante la mancanza di informazioni dettagliate sulla sua morte, il lascito di Bagnasco rimane vivo attraverso le sue sculture, che continuano a essere studiate e ammirate per la loro raffinatezza e per l'abilità con cui sono state realizzate.