La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Bernardo Balestrieri ( Palermo 1884 - 1965 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Bernardo Balestrieri, nato a Palermo nel 1884 e deceduto nella stessa città nel 1965, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del primo Novecento. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove ebbe l'opportunità di studiare pittura con maestri del calibro di Francesco Lojacono e Ettore De Maria Bergler, e scultura con Vincenzo Ragusa, quest'ultimo rientrato dal Giappone nel 1882. Balestrieri mostrò fin da subito una predisposizione per la scultura, disciplina nella quale avrebbe poi eccelso, seguendo le orme del suo maestro e sviluppando un interesse anche per le arti applicate. La sua carriera artistica prese una svolta significativa nel 1904, quando si trasferì a Roma per partecipare al concorso per il Pensionato Artistico Nazionale, vincendo con una scultura di stampo realista. Durante il suo soggiorno nella capitale, frequentò la Scuola d’Arte della Medaglia della zecca del Regno, dove si diplomò negli anni Dieci. Questo periodo fu cruciale per la sua formazione e per l'affinamento delle sue tecniche scultoree. Balestrieri partecipò a numerose mostre di rilievo nazionale, tra cui la Mostra Nazionale di Milano del 1906 e la Biennale di Venezia del 1909 e del 1910, dove presentò opere che spaziavano dai temi del verismo sociale a piccole ed argute scene di genere, fino ad arrivare a un vasto repertorio di nudi e di figure tratte dalla mitologia, che sfociavano in una dimensione decorativa e liberty. Negli anni Venti, Balestrieri fece ritorno a Palermo, dove lavorò principalmente come decoratore e ritrattista, realizzando diversi fregi architettonici di committenza pubblica. La sua produzione artistica di questo periodo riflette una forte impronta tardo-ottocentesca, con temi preferiti tratti dalla vita di ogni giorno e figure comuni che, grazie ai modi del verismo meridionale mai abbandonati, riescono a rendere l'intrinseca poesia e i sentimenti del vivere quotidiano. Tra le sue opere più significative si ricordano "Bimbo che piange", "La buccina", il "Busto di Giuseppe Zanardelli" esposto alla Mostra Nazionale di Milano del 1906, e "La cieca", presentata alla Biennale di Venezia del 1909, che si rifà alla più nobile tradizione verista meridionale della seconda metà dell'Ottocento. Queste opere evidenziano la sua estrema sensibilità nei confronti del reale, in una attenta resa delle pose, delle espressioni e delle attitudini umane. Balestrieri non ha mai smesso di esplorare nuove forme espressive, mantenendo sempre una forte sensibilità nei confronti della quotidianità più popolare e idilliaca, trattata con delicatezza e con osservazione attenta del vero. Le sue ultime esposizioni risalgono agli anni Cinquanta, prima della sua morte avvenuta a Palermo nel 1965, all'età di ottantuno anni. La sua eredità artistica è caratterizzata da un formalismo delicato ed aggraziato, che risente dell'influenza dei busti e dei ritratti orientaleggianti realizzati in Giappone dal suo maestro Ragusa. Bernardo Balestrieri rimane una figura di spicco nella scultura italiana del primo Novecento, apprezzato per la sua capacità di catturare con sensibilità e maestria la realtà umana e sociale del suo tempo.