La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Alfonso Balzico ( Cava dei Tirreni 1825 - Roma 1901 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Alfonso Balzico, nato il 18 ottobre 1825 a Cava de' Tirreni, nel Regno delle Due Sicilie, e deceduto il 3 febbraio 1901 a Roma, nel Regno d'Italia, è stato un illustre scultore italiano, la cui vita e opera hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del suo tempo. La sua carriera artistica, intrisa di passione e dedizione, si è sviluppata attraverso diverse fasi, dalla formazione accademica all'adozione di uno stile che ha saputo coniugare il neoclassicismo con il realismo e il romanticismo, testimoniando così la sua capacità di evolversi e rispondere alle correnti artistiche dell'epoca. Dopo aver completato gli studi in letteratura, Balzico si avvicinò al mondo della scultura, iniziando a lavorare prima il legno e poi il marmo. La sua abilità e il suo talento gli valsero una borsa di studio presso l'Accademia delle Arti di Napoli, dove si distinse vincendo una medaglia d'argento e un ulteriore premio per il suo modello in argilla di "Procri in punto di morte tra le braccia di Cefalo", presentato al Consiglio Provinciale di Salerno. Un altro riconoscimento gli fu assegnato per il suo bassorilievo "Un angelo scorta San Pietro fuori dal carcere". Questi successi iniziali segnarono l'inizio di una carriera brillante e promettente. Trasferitosi a Roma, Balzico completò opere di rilievo come "Flavio Gioia", "Il ritorno di Dina e Giacobbe", "San Giovanni Battista", "La Vergine della Purezza" e "Noli me tangere". Il suo viaggio artistico lo portò anche a Milano e Firenze negli anni 1858 e 1860, dove le sue vedute si allontanarono dal neoclassicismo per avvicinarsi al realismo e al romanticismo. Tornato a Napoli, le sue opere catturarono l'attenzione di Vittorio Emanuele II, Re d'Italia, che lo commissionò per realizzare statue che ritraevano il Naive e il Povero; la Vendetta; e un Gufo. Il suo trasferimento a Torino fu segnato dalla commissione di un monumento a Massimo d'Azeglio e da un dinamico monumento equestre a Ferdinando di Savoia, Duca di Genova, che tenta di alzarsi in piedi in mezzo alla battaglia mentre il suo cavallo ferito cade. Balzico realizzò anche una scultura di Cleopatra e contribuì alla progettazione di monete e medaglie. Dipinse diversi ritratti e scolpì busti del Principe ereditario del Portogallo, del Principe Napoleone e di Costantino Nigra. Nel 1866, divenne lo scultore di Casa Savoia. Nel 1875, Balzico si trasferì a Roma, e nel 1900, la sua statua di Flavio Gioia vinse la medaglia d'oro all'Esposizione Universelle di Parigi, un anno prima della sua morte. Questo riconoscimento internazionale non fece altro che consolidare la sua reputazione come uno degli scultori più influenti del suo tempo. La vita e l'opera di Alfonso Balzico sono un esempio di dedizione all'arte e di capacità di adattamento alle mutevoli correnti artistiche. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue sculture, che rimangono testimonianze della sua maestria e del suo contributo al mondo dell'arte.