La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Tommaso Bandini ( Felino 1807 - Parma 1849 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Tommaso Bandini nacque a Felino, una piccola località nei pressi di Parma, nel 1807. La sua vita e la sua carriera artistica si svolsero in un periodo di grande fermento culturale in Italia, caratterizzato dalla transizione dal Neoclassicismo al Romanticismo e dalle prime espressioni del Realismo. Bandini fu una figura chiave in questo contesto, contribuendo significativamente all'evoluzione della scultura italiana. Dopo aver compiuto i primi studi presso l'Accademia di Belle Arti di Parma, Bandini ebbe l'opportunità di recarsi a Firenze, dove divenne allievo di Lorenzo Bartolini, uno dei più influenti scultori dell'epoca. Questa esperienza si rivelò determinante per la sua formazione artistica. Sotto la guida di Bartolini, Bandini assimilò una visione della scultura che superava le rigide formule neoclassiche a favore di un'espressività più naturalistica e commossa, in linea con le tendenze romantiche del tempo. Ritornato a Parma, Bandini venne nominato professore dell'Accademia di Belle Arti locale. In questa veste, ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento della scuola di scultura parmense, guidandola oltre le ormai obsolete formule neoclassiche verso un'espressività più naturalistica. Tra i suoi allievi si annoverano artisti di qualche fama, come F. Guastalla e A. Ferrarini, che contribuirono a diffondere il suo insegnamento. Le opere di Bandini spaziano dalle allegorie a bassorilievo alle monumentali composizioni funerarie, dimostrando una notevole versatilità e una profonda sensibilità artistica. Tra i suoi lavori più significativi si ricordano le due allegorie della Fama sulla facciata del Teatro Regio di Parma e il gruppo della Pietà, commissionato dalla duchessa Maria Luigia ma lasciato incompiuto alla sua morte. Quest'ultimo lavoro, in particolare, è considerato un esempio emblematico del suo stile, caratterizzato da una forte carica emotiva e da una ricerca della verità espressiva attraverso la rappresentazione del dolore umano. Bandini si distinse anche nella realizzazione di monumenti funerari, come quelli presenti nel duomo di Parma, e di opere destinate alla sfera privata, come il monumento funebre in memoria del piccolo Antonio Morenghi, ora conservato a palazzo Borri a Parma. Queste opere testimoniano la sua abilità nel trattare temi di grande impatto emotivo, esplorando la dimensione più intima e personale del rapporto tra l'arte e la memoria. Nonostante la sua carriera fosse relativamente breve, Bandini lasciò un'impronta indelebile nella storia della scultura italiana dell'Ottocento. La sua opera rappresenta un ponte tra il Neoclassicismo e le correnti artistiche successive, contribuendo a definire un linguaggio scultoreo capace di esprimere la complessità dell'esperienza umana con una nuova intensità e profondità. Tommaso Bandini morì a Parma il 3 maggio 1849, lasciando incompiuti alcuni dei suoi progetti più ambiziosi. Nonostante ciò, il suo lascito artistico continua a essere celebrato per la sua capacità di catturare l'essenza dell'umanità attraverso la forma scultorea, rendendolo una figura di spicco nella transizione verso la modernità nell'arte italiana.