La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Angelo Barbieri ( Rovato 1867 - Bergamo 1938 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Angelo Barbieri, nato a Rovato, in provincia di Brescia, il 5 luglio 1867, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. Figlio di Giovanni Battista, un salariato agricolo, e di Pierina Gandossi, Barbieri perse il padre in tenera età e trascorse la sua giovinezza presso parenti fino ai 19 anni. La sua vocazione artistica fu scoperta casualmente da Cesare Cantù, uno storico e letterato italiano, durante uno dei suoi soggiorni a Rovato. Il talento di Barbieri non passò inosservato, e ben presto le sue opere iniziarono a comparire nelle collezioni e nel cimitero monumentale di Bergamo, per poi diffondersi in tutta la Lombardia. La sua formazione artistica iniziò grazie a una borsa di studio concessa dal Municipio di Rovato, che gli permise di trasferirsi a Milano per studiare con Enrico Butti, uno scultore di rilievo dell'epoca. In seguito, frequentò anche la Scuola superiore annessa al Museo artistico Comunale, dove poté affinare ulteriormente le sue competenze. Dopo aver completato i suoi studi, Barbieri si stabilì a Bergamo, dove fu ingaggiato da alcune importanti ditte di marmisti. Per loro eseguì numerosi monumenti funerari e opere religiose, tra cui statue e altari. Nonostante fosse un valente scultore aderente al realismo, la sua espressione artistica fu in parte limitata dalla produzione commerciale quasi in serie per i marmisti bergamaschi. Tuttavia, riuscì a manifestare il suo talento attraverso opere di rilievo, come le statue di San Pietro, San Paolo e San Giovanni Nepomuceno nel Santuario della Madonna in San Valeriano di Seregno. Nel corso della sua carriera, Barbieri si distinse per la sua abilità nel realismo e per la sua adesione alle forme liberty, come dimostrato da alcune sue opere esposte nella mostra "Brescia postromantica e liberty" tenutasi nel 1985. Tra queste, un bozzetto in terracotta di "scena alpestre" eseguito tra il 1910 e il 1920, che evidenziava la sua capacità di interpretare lo stile liberty. Nel 1967, in occasione del centenario della sua nascita, la città di Rovato gli dedicò una mostra, lasciando una testimonianza della sua arte in una pubblicazione curata da Ronchi e Tarcisio Bertoni. Questo evento fu un'occasione per riscoprire e valorizzare l'opera di Barbieri, che fino ad allora era stata in parte oscurata dalla sua attività per i marmisti. Le sue sculture sono caratterizzate da un forte realismo e da una profonda attenzione al dettaglio, elementi che traspaiono chiaramente nelle sue rappresentazioni umane e religiose. Nonostante la sua produzione sia stata in gran parte legata a committenze private e religiose, Barbieri riuscì a esprimere la sua personale visione artistica, che si riflette nella qualità e nell'espressività delle sue opere. Angelo Barbieri morì il 27 novembre 1938 a Bergamo, lasciando un'eredità artistica significativa che continua a essere apprezzata e studiata. Le sue sculture, presenti in numerosi luoghi pubblici e collezioni private, testimoniano la sua abilità e il suo contributo allo sviluppo della scultura italiana tra Ottocento e Novecento.