La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Donato Barcaglia ( Pavia 1849 - Roma 1930 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Donato Barcaglia, nato a Pavia il 1° dicembre 1849 e morto a Roma nel 1930, è stato uno degli scultori italiani più significativi del suo tempo. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia di Brera a Milano, dove studiò sotto la guida di Abbondio Sangiorgio, un noto scultore dell'epoca. Questo periodo di studi segnò l'inizio di una carriera che lo avrebbe visto esprimersi principalmente attraverso la lavorazione del marmo, materiale che predilesse per la maggior parte delle sue opere. Già in giovane età, Barcaglia dimostrò un talento eccezionale. A soli diciassette anni, ottenne un riconoscimento significativo quando una sua opera, "Il Vendemmiatore", fu acquistata dalla Società di Belle Arti e successivamente collocata nel Palazzo Reale di Milano per volontà del principe Umberto. Questo evento segnò l'inizio della sua carriera, che sarebbe stata lunga e ricca di successi. Nel corso degli anni, Barcaglia si affermò come un artista di grande abilità, noto per la sua capacità di catturare la realtà con un realismo temperato, in linea con i gusti del suo tempo. Le sue opere spaziavano dai piccoli soggetti di genere, apprezzati dalla critica e dal pubblico, alle grandi sculture monumentali e funerarie. Tra le sue realizzazioni più importanti si ricordano i monumenti dedicati a Vittorio Emanuele II a Intra, al generale Medici a Milano, e ai Caduti a Paderno Dugnano. Barcaglia fu un personaggio di spicco nella vita culturale milanese, frequentando artisti e letterati e partecipando attivamente alle esposizioni internazionali. La sua fama travalicò i confini italiani, portandolo a esporre in città come Vienna, Santiago del Cile, Philadelphia, Buenos Aires e Londra. Ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la nomina a Socio Onorario dell'Accademia di Brera e di Urbino, Cavaliere della Legion d'onore e Grande Ufficiale della Corona d'Italia. La sua produzione artistica fu estremamente varia, includendo opere di genere, ritratti, sculture funerarie e monumenti pubblici. Tra le sue opere più note si ricordano "Amore accieca", che vinse la medaglia d'oro all'Esposizione fiorentina, e "La Vita che tenta di arrestare il Tempo", premiata all'esposizione di Philadelphia. Le sue sculture sono caratterizzate da una notevole abilità tecnica e da una profonda sensibilità artistica, capaci di conferire alle sue figure un'intensa espressività e una delicata bellezza. Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti in vita, Barcaglia rimase una figura umile e dedicata alla sua arte. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, testimoniando l'importante contributo che ha dato alla scultura italiana e internazionale. Donato Barcaglia morì a Roma nel 1930, lasciando dietro di sé un'impressionante collezione di opere che continuano a essere ammirate e studiate. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio luminoso di dedizione e talento nel campo dell'arte scultorea, rendendolo uno dei protagonisti indiscussi della scultura italiana tra il XIX e il XX secolo.