La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Franco Bargiggia ( Milano 1888 - Sanremo 1966 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Franco Bargiggia, nato a Milano il 10 ottobre 1888, è stato un illustre scultore e pittore italiano, la cui vita e opera hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico del XX secolo. Figlio di Giovanni Battista, sarto di professione, e di Carolina Stefanini, Bargiggia dimostrò fin da giovane una naturale propensione per l'arte, che lo portò ad essere iscritto dall'attenta famiglia all'Accademia di Belle Arti di Brera. Qui, sotto la guida di maestri del calibro di Giuseppe Mentessi, Cesare Tallone ed Enrico Butti, affinò le sue tecniche e la sua sensibilità artistica, diplomandosi a pieni voti nel 1912. Nello stesso anno, espose alla Mostra Nazionale di Scultura di Milano, dove ottenne il Premio Tantardini con l'opera "Il dolore", segnando l'inizio di una carriera ricca di riconoscimenti. Nel periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale, Bargiggia si dedicò a opere di carattere sociale, riflettendo le tensioni e le difficoltà del tempo. Tra queste, si ricordano "Figli della strada", "Profughi", "Madre operaia" e "Vedova", che evidenziano la sua capacità di cogliere e rappresentare con intensità le sfumature emotive dei suoi soggetti. La sua produzione di questo periodo è caratterizzata da un realismo toccante, che non manca di suscitare riflessione e empatia nell'osservatore. Intorno alla metà degli anni Venti, Bargiggia si trasferì in Liguria, dapprima ad Arma di Taggia e poi a Sanremo, che divenne la sua città elettiva. Qui, la sua arte trovò nuova ispirazione e il suo stile si evolse, abbracciando temi legati alla maternità e all'infanzia, espressi con un realismo intenso e una profonda sensibilità. Opere come "Primo bimbo", "Maternità" e "Tenerezze materne" sono esempi emblematici di questa fase, in cui l'artista raggiunse l'apice della rappresentazione realistica del sentimento materno. Nonostante il successo e l'apprezzamento nel mondo artistico, gli ultimi anni della vita di Bargiggia furono segnati da solitudine e malattia. Rimasto solo nella sua casa di Via Rivolte San Sebastiano, nella Pigna di Sanremo, dopo che la moglie e la figlia si trasferirono a Milano nel 1941, l'artista continuò a lavorare nonostante le crescenti difficoltà economiche e una dolorosa malattia. Sostenuto economicamente da pochi amici, tra cui il pittore Alberto Beltrame, Bargiggia trascorse gli ultimi anni della sua vita in condizioni di estrema precarietà, fino alla sua morte, avvenuta all'Ospedale di Sanremo il 18 marzo 1966. La sua salma riposa nel cimitero milanese del Musocco. La vasta produzione di Bargiggia, che spazia dalla scultura alla pittura, è caratterizzata da un'attenzione particolare alla forma e al volume, nonché da una ricerca costante dell'armonia e della purezza espressiva. Le sue opere, esposte in numerose mostre e conservate in collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo Civico di Sanremo e la Galleria d'Arte Moderna di Milano, testimoniano l'eccezionale talento di un artista capace di trasmettere, attraverso la materia plasmata, le emozioni più profonde e universali dell'esperienza umana. La sua eredità artistica, arricchita da un patrimonio di sculture e dipinti di inestimabile valore, continua a essere oggetto di studio e ammirazione, offrendo uno spaccato significativo della cultura e della sensibilità del suo tempo. Franco Bargiggia, con la sua opera, ha saputo interpretare e rappresentare la complessità dell'animo umano, lasciando un segno indelebile nella storia dell'arte italiana del Novecento.