La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Eugenio Baroni ( Taranto 1880 - Genova 1935 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Eugenio Baroni fu uno scultore italiano che operò principalmente a Genova tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Nato a Taranto il 27 marzo 1880 da genitori lombardi, si trasferì giovanissimo a Genova, dove il padre era professore presso l'Istituto nautico. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di G. Scanzi, seguace del Vela e del Monteverde, e proseguì all'Accademia Ligustica di Belle Arti. Baroni si distinse per il suo rifiuto dei canoni accademici e per l'interesse verso le lezioni di autori come Leonardo Bistolfi, Adolfo Wildt, Constantin Meunier e Auguste Rodin, di cui fu grande estimatore e dal quale ricevette molti elogi. La sua opera giovanile fu influenzata dal simbolismo e dall'Art Nouveau, come dimostrano le sculture realizzate per il Foro Italico a Roma all'inizio degli anni Trenta. Durante la sua carriera, Baroni realizzò numerose opere di rilevanza, tra cui il Monumento dei Mille a Quarto, inaugurato da Gabriele D'Annunzio nel 1915, e diversi monumenti funebri ospitati nel cimitero monumentale di Staglieno. La sua partecipazione come ufficiale degli alpini alla prima guerra mondiale influenzò profondamente la sua sensibilità artistica, portandolo a rappresentare nelle sue opere la realtà tragica della vita del soldato. Il Monumento al Duca D'Aosta, situato in Piazza Castello a Torino, rappresenta uno dei vertici della poetica di Baroni. L'opera, inaugurata nel 1937, due anni dopo la sua morte, è costituita da una grande piattaforma rettangolare con un basamento che raffigura una trincea e al centro la statua del Duca, fusa con il bronzo di quattro cannoni nemici. Questo monumento esprime la vicinanza dell'artista all'esperienza al fronte e la sua sensibilità verso le figure più umili dell'esercito, come dimostrano i modelli in bronzo del "Bersagliere", "Vedetta veterana" e "Fante contadino". Baroni fu anche un esponente di spicco nella scultura funeraria, con opere come il monumento ai principi Doria a San Fruttuoso e le statue di Guglielmo Embriaco e di Andrea Doria a Genova. Le sue sculture funerarie riflettevano il gusto dell'epoca e spesso erano caratterizzate da un forte simbolismo. Nel dopoguerra, Baroni partecipò a diverse edizioni della Biennale di Venezia, dove nel 1926 ebbe una sala personale esponendo ventisei opere, tra cui "Il fante cieco", "Studi d’espressione", "L’appello", "I mutilati", "La vittoria" e "Il reduce". Le sue opere di questo periodo non trassero ispirazione solo dal linguaggio di Rodin, ma anche dal simbolismo di Bistolfi, dal pittore Giulio Aristide Sartorio e da Gabriele D'Annunzio. Baroni morì improvvisamente a Genova nel 1935, a soli cinquantacinque anni, mentre stava eseguendo il Monumento ad Emanuele Filiberto duca d’Aosta da posizionare a Torino. La sua ultima opera fu completata dallo scultore Publio Morbiducci. La personalità artistica di Eugenio Baroni, pur influenzata dal gusto dell'ultimo Ottocento e dalla retorica dell'epoca, si distinse per l'originalità e la capacità di coniugare verismo e simbolismo, rielaborando gli stilemi scultorei antichi. Le sue opere, che spesso riflettevano la sua esperienza di guerra e la sua visione pessimistica del conflitto, rimangono testimonianze significative del suo tempo e della sua sensibilità artistica.