La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Enrico Bartoli ( Prato 1837 - 1899 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Enrico Bartoli è stato uno scultore italiano del XIX secolo, la cui vita e opera si inseriscono in un periodo di grande fermento artistico e culturale in Italia. Nato a Prato nel 1837, Bartoli crebbe in un ambiente che favoriva lo sviluppo delle sue inclinazioni artistiche. La sua formazione iniziò presso l'Istituto Tecnico di Firenze, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di professori di rilievo, tra cui il professore Niccolò Berretti. Questo periodo fu fondamentale per la sua crescita artistica, permettendogli di assimilare le basi tecniche e teoriche che avrebbero influenzato tutta la sua produzione futura. Dopo aver conseguito il diploma per l'insegnamento del disegno nelle scuole superiori, Bartoli intraprese una carriera che lo vide impegnato in diversi ambiti dell'arte e dell'architettura. Lavorò per alcuni anni nello studio dell'architetto Pesenti a Firenze, contribuendo al rinnovamento urbanistico della città, che in quel periodo stava vivendo una fase di intensa trasformazione, divenendo sede provvisoria della Capitale d'Italia. La sua esperienza a Firenze fu arricchita dalla collaborazione con altri artisti e architetti, che contribuirono a definire il suo stile personale. La sua carriera prese una svolta significativa quando, chiamato a Roma come impiegato straordinario alla R. Calcografia, decise di partecipare al concorso per una cattedra presso l'Accademia di Belle Arti di Parma, che vinse, assumendo il ruolo di professore di Architettura. Questa posizione gli permise di esercitare un'influenza significativa sulle nuove generazioni di artisti e architetti, trasmettendo loro la sua visione dell'arte e dell'architettura, caratterizzata da un profondo rispetto per la tradizione unito a un costante desiderio di innovazione. Tra i suoi lavori più noti, si ricorda il "Medaglione a Girolamo Cantelli", originariamente destinato al palazzo municipale di Parma ma successivamente traslocato in una chiesa, e il monumento dedicato allo stesso Cantelli nel Duomo di Parma. Queste opere riflettono la capacità di Bartoli di combinare elementi classici e moderni, creando composizioni equilibrate e armoniose che esprimono la sua personale interpretazione dell'arte scultorea. Bartoli fu anche uno degli editori e collaboratori dell'importante pubblicazione "I Ricordi di Architettura", contribuendo alla diffusione delle conoscenze architettoniche e alla promozione di un dibattito culturale sull'architettura e sull'arte in Italia. La sua attività editoriale dimostra il suo impegno nel campo dell'educazione artistica e la sua volontà di contribuire al progresso culturale del suo tempo. La sua opera e la sua vita si inseriscono in un contesto storico e culturale di grande rilevanza, in cui l'Italia stava cercando di definire la propria identità nazionale anche attraverso l'arte e l'architettura. Enrico Bartoli, con il suo lavoro e il suo insegnamento, ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico italiano, contribuendo alla formazione di un'intera generazione di artisti e architetti. La sua morte, avvenuta nel 1899, segnò la fine di un'epoca ma anche l'inizio di un'eredità culturale che continua a influenzare l'arte e l'architettura italiane. La sua figura rimane un esempio di dedizione all'arte, di ricerca della bellezza e di impegno civile, valori che continuano a ispirare artisti e intellettuali.