La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Baruffaldi ( Pavia 1849 - Roma 1930 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Francesco Baruffaldi fu uno scultore italiano di rilievo, la cui vita e opera si inseriscono nel contesto artistico e culturale dell'Ottocento e dei primi anni del Novecento. Nato a Milano il 21 luglio 1808, Baruffaldi visse in un'epoca di grandi cambiamenti, che vide l'Italia attraversare il processo di unificazione e affrontare le sfide della modernizzazione. La sua formazione artistica si svolse all'Accademia di Brera, uno dei principali centri di istruzione artistica in Italia, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Camillo Pacetti, Giambattista Comolli, Pompeo Marchesi e Benedetto Cacciatori. Questo periodo fu cruciale per lo sviluppo del suo stile e della sua tecnica, permettendogli di assimilare le influenze del Neoclassicismo, che dominava la scena artistica milanese e italiana in generale. La scultura italiana dell'Ottocento, periodo in cui Baruffaldi operò, fu caratterizzata da un intenso dibattito sul ruolo dell'arte, tra il mantenimento della tradizione classica e l'esplorazione di nuove vie espressive. In questo contesto, l'opera di Baruffaldi si distingue per la capacità di fondere l'ideale classico con sensibilità moderne, riflettendo le tensioni e le aspirazioni del suo tempo. La sua produzione artistica, pur non essendo documentata in modo esaustivo, testimonia un'adesione ai canoni del bello antico, arricchita da un'apertura alle novità romantiche che iniziarono a permeare la cultura europea. Milano e l'Accademia di Brera furono il fulcro attorno al quale ruotò la carriera di Baruffaldi, ma il suo lavoro si inserisce in un contesto più ampio, che vide la scultura italiana dell'Ottocento evolversi attraverso diverse fasi. Dall'imitazione della scultura antica, passando per l'influenza del Romanticismo, fino all'apertura verso il Realismo e le correnti simboliste di fine secolo, la scultura di questo periodo fu un terreno fertile per sperimentazioni e rinnovamenti. Artisti come Vincenzo Vela e Lorenzo Bartolini, con i quali Baruffaldi condivideva l'epoca ma non necessariamente lo stile, aprirono la strada a un'interpretazione più personale e emotiva dell'arte scultorea, influenzando le generazioni successive. La morte di Francesco Baruffaldi, avvenuta a Milano il 24 dicembre 1861, segnò la fine di una carriera che, sebbene non sia documentata nei dettagli come quella di altri suoi contemporanei, lasciò un'impronta significativa nel panorama artistico italiano. La sua opera si colloca in un momento di transizione, in cui l'arte italiana cercava una propria via tra il richiamo della tradizione e le spinte innovatrici provenienti dall'Europa. Nel valutare l'eredità di Baruffaldi, è importante considerare il contesto più ampio della scultura italiana dell'Ottocento, un periodo di grande fermento e di ricerca di nuove espressioni artistiche. La sua formazione all'Accademia di Brera, il suo inserimento nel contesto milanese e la sua partecipazione ai dibattiti artistici del tempo fanno di lui una figura rappresentativa di un'epoca di transizione, in cui l'arte italiana si confrontava con le sfide della modernità. Pur non disponendo di un catalogo completo delle sue opere, la figura di Francesco Baruffaldi rimane un esempio significativo dell'arte scultorea italiana dell'Ottocento, testimoniando la vitalità e la complessità di un periodo cruciale nella storia dell'arte del paese.