La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Cincinnato Baruzzi ( Imola 1790 - Bologna 1878 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Cincinnato Baruzzi fu uno scultore italiano di rilievo nell'ambito dell'arte neoclassica del XIX secolo. Nato il 16 marzo 1796 a Imola, da Vincenzo Luigi e Maria Tadolini, Baruzzi si formò artisticamente presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna sotto la guida di Giacomo De Maria. La sua precoce abilità gli permise di vincere il premio "alunnato" all'età di diciotto anni, che gli aprì le porte dello studio di Antonio Canova a Roma, dove si trasferì per perfezionare la sua arte e i suoi studi. Durante il suo soggiorno a Roma, Baruzzi divenne uno dei collaboratori preferiti di Canova, tanto che alla morte del maestro nel 1822, gli succedette come direttore dello studio. Questo periodo fu cruciale per la sua formazione e per la sua carriera, poiché poté immergersi completamente nello stile neoclassico che avrebbe caratterizzato tutte le sue future creazioni. Nel 1832, Baruzzi fece ritorno a Bologna, dove fu nominato professore di scultura all'Accademia di Belle Arti, incarico che mantenne fino al 1860. Durante questo periodo, Baruzzi influenzò generazioni di scultori e contribuì significativamente alla vita culturale della città. La sua opera si distinse per la raffinatezza e l'eleganza delle forme, ispirate spesso a soggetti mitologici e religiosi, che trovarono apprezzamento presso collezionisti e regnanti di tutta Europa. Tra le opere commissionate all'estero, si ricordano due stele per la famiglia Pac nella chiesa di Raczki in Polonia, la Venere dormiente e la Psiche seduta ora nel Castello di Peterhof in Russia, Venere e Cupido per la Collezione Devonshire a Chatsworth, in Inghilterra. Baruzzi fu anche un abile ritrattista e realizzò numerosi monumenti funerari, tra cui quelli nel Cimitero Monumentale di Ravenna, nel Cimitero della Certosa di Bologna e in quello di Ferrara. Nonostante il successo, la vita di Baruzzi non fu esente da difficoltà. Una delle sue più grandi delusioni fu l'abbandono del progetto de Il Trionfo di Maria, un'opera commissionata a Torino da Carlo Alberto che non fu mai completata a causa delle vicissitudini storiche. Inoltre, la sua villa a Bologna, detta la "Baruzziana", divenne un rifugio per l'artista, ma anche il luogo dove gran parte del suo patrimonio artistico andò disperso dopo la sua morte. Baruzzi morì nella sua villa il 28 gennaio 1878, lasciando in eredità al Comune di Bologna la sua abitazione e i suoi beni, con l'impegno di istituire un premio per giovani artisti, noto come "Premio Baruzzi". Questo premio, dedicato a giovani artisti italiani sotto i trent'anni in condizioni di disagio economico, divenne un concorso ambito e contribuì a mantenere viva la memoria dell'artista. La sua eredità artistica è testimoniata da numerose opere, alcune delle quali purtroppo perdute o distrutte, ma molte documentate attraverso disegni, fotografie e illustrazioni di libri. Tra queste, si annoverano i modelli per i due monumenti funerari scolpiti per la nobile famiglia polacca Pac, la prima versione di Amore che si impadronisce dell’anima, replicata più volte per collezionisti britannici e tedeschi, la Timpanista o Euterpe, e la Sulamite commissionata dal noto mecenate lombardo Francesco Cavezzali. La figura di Baruzzi rimane un esempio di dedizione all'arte e di fedeltà ai canoni neoclassici, nonostante le incomprensioni e le difficoltà incontrate. La sua opera, caratterizzata da un'eleganza formale e da un'attenta riflessione sui temi classici, continua a essere studiata e apprezzata dagli storici dell'arte e dai cultori del neoclassicismo.