La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Alberto Bazzoni ( Salsomaggiore 1889 - Milano 1973 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Alberto Bazzoni, nato il 24 marzo 1889 a San Nicomede di Salsomaggiore, Parma, è stato uno scultore italiano la cui vita e opera si sono intrecciate con gli eventi storici e culturali di un'epoca turbolenta. La sua carriera artistica si è sviluppata attraverso due guerre mondiali, il fascismo e i cambiamenti sociali che hanno segnato il Novecento italiano. Bazzoni iniziò il suo percorso formativo presso l'Accademia di Belle Arti di Parma tra il 1908 e il 1913, un periodo durante il quale il Comune di Salsomaggiore lo supportò finanziariamente, riconoscendo il suo talento e la sua dedizione all'arte. La sua prima opera di rilievo, "La fatica del lavoro umano", esposta a Salsomaggiore, rifletteva già la sua capacità di catturare la realtà sociale e il pathos umano attraverso la scultura. Durante la Prima Guerra Mondiale, Bazzoni servì il suo paese e al suo ritorno si dedicò alla realizzazione di monumenti ai caduti, opere che gli valsero riconoscimenti e apprezzamenti. Tra questi, i monumenti di Fidenza, Salsomaggiore, Bardi, San Pancrazio, San Martino, Reggio Emilia, Viadana e Montecchio, molti dei quali sono ancora oggi simboli di memoria collettiva. Nel 1926, Bazzoni si trasferì a Milano, dove la sua carriera prese una svolta significativa. Qui realizzò opere importanti come la statua di Sant'Agostino per il Duomo di Milano e il monumento funebre per la moglie Bianca Ziveri Bazzoni al Cimitero Monumentale, un'opera che rappresenta le tre Moire e riflette il suo interesse per la mitologia classica e il destino umano. La sua arte fu riconosciuta anche a Parigi, dove si trasferì nel 1936 e rimase fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, producendo piccoli bronzi per collezionisti privati. Dopo aver perso la moglie e il figlio in guerra, Bazzoni trovò rifugio nell'arte, tornando a Parigi nel 1946 e poi di nuovo a Milano nel 1950. Le sue opere più note includono le decorazioni scultoree della Stazione Centrale di Milano, realizzate nel 1928, che mostrano la sua abilità nel creare forme monumentali e la sua padronanza della tecnica scultorea. Inoltre, il suo contributo all'arte pubblica si estende a numerosi altri monumenti e bassorilievi, tra cui il "Caduta di Lucifero" presso il Palazzo di Giustizia di Milano e il "Monumento ai Caduti" in diverse città italiane. Bazzoni fu un artista prolifico, la cui opera si estese oltre la scultura monumentale. Partecipò a esposizioni nazionali, come quella di Brera nel 1917, e vinse medaglie d'oro per le sue creazioni. La sua arte rifletteva un profondo impegno civile e una sensibilità verso le tematiche sociali e storiche del suo tempo. La sua vita fu segnata da tragedie personali, ma anche da trionfi artistici. La perdita della famiglia durante la guerra influenzò profondamente il suo lavoro, portandolo a esplorare temi di perdita e memoria attraverso la scultura. Nonostante le difficoltà, continuò a lavorare fino alla sua morte a Milano il 23 settembre 1973. L'eredità di Alberto Bazzoni è custodita non solo nelle sue opere sparse per l'Italia, ma anche attraverso il sito web curato dalla figlia e dal nipote, che offre una finestra sulla sua vita e sul suo contributo all'arte italiana. La sua opera continua a essere esposta e apprezzata, mantenendo viva la memoria di un artista che ha saputo interpretare e plasmare la materia per raccontare la storia e l'anima del suo tempo.