La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Pietro Bearzi ( 19� secolo - 20� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Pietro Bearzi, nato nel 1809 a Pordenone, nella parrocchia di San Giorgio, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nell'arte del suo tempo. Figlio di Pietro e Maria Jonassin, Bearzi ha mostrato un precoce talento per la scultura, che lo ha portato a studiare e a essere premiato all'Accademia di Venezia, un prestigioso istituto che ha contribuito a formare molti artisti di rilievo. Durante la prima guerra d'indipendenza, Bearzi ha servito come sottotenente, dimostrando non solo il suo impegno artistico ma anche un senso di patriottismo e dedizione al suo paese. Tuttavia, è stato il suo lavoro come scultore a guadagnargli riconoscimenti e ammirazione. Secondo il critico d'arte Picco, Bearzi era uno scultore "di belle speranze", specializzatosi nel genere del ritratto storico. Il suo stile si caratterizzava per un'interpretazione neoclassica che si stemperava nelle correnti puriste, tendendo a una maggiore semplificazione dell'immagine, come nota Stefano Aloisi. Bearzi ha lavorato a Venezia, dove aveva uno studio in campo San Stin. Tra le sue opere più note, vi è il busto in marmo del Pordenone, realizzato nel 1834 e ora conservato nel Museo civico della città omonima. Ha anche scolpito un busto dell'Amalteo per il municipio di Pordenone. Nel 1832, i cittadini di San Vito si rivolsero a lui per l'esecuzione di un tondo del naturalista Lazzaro Moro, che dal 1847 fu collocato nel Panteon veneziano di palazzo Ducale. Bearzi è stato uno dei pochi scultori "foresti" a eseguire tondi e busti ritratto per il Panteon veneto di palazzo Ducale. Oltre al tondo di Lazzaro Moro, ha realizzato quelli raffiguranti Giovanni Arduini e Apostolo Zeno (ante 1847), il busto di Giambattista Galliciolli (1857-1858) e quello del doge Pietro Orseolo II su commissione della municipalità di Venezia (1860-1862). Nel 1853, su commissione del barone Pasquale Revoltella, ha creato una Madonna con Bambino "di gusto rinascimentale" per l'altare della cappella di famiglia progettato da Giuseppe Sforzi all'interno della chiesa di Santa Maria Maggiore di Trieste. La qualità del lavoro di Bearzi è stata riconosciuta per l'interpretazione delle espressioni e per la tecnica scaltrita del modellato fluido. La sua statua della Madonna fu esposta a Venezia prima di essere trasferita a Trieste, e il critico d'arte F. Magani ha definito Bearzi affine ai modi del Bernardis, ma di maggiore qualità. Nonostante il suo talento e le sue opere, Bearzi è rimasto uno scultore relativamente poco conosciuto nella sua terra natale, come sottolineato da A. Benedetti. Questo potrebbe essere dovuto in parte alla natura del suo lavoro, spesso commissionato e collocato in luoghi lontani dalla sua città natale, o forse a una semplice mancanza di documentazione e promozione delle sue opere durante e dopo la sua vita. Bearzi è morto a Pordenone verso il 1870, lasciando dietro di sé un'eredità artistica che, sebbene non sia stata ampiamente celebrata durante la sua vita, ha guadagnato riconoscimento e apprezzamento nel tempo. Le sue sculture sono testimonianze della sua abilità e del suo contributo all'arte italiana dell'Ottocento, e continuano a essere studiate e ammirate da storici dell'arte e appassionati.