La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Antonio Besesti ( Genova 1865 - 1938 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Antonio Besesti fu uno scultore italiano di rilievo, nato a Genova nel 1865 e deceduto nella stessa città nel 1938. La sua vita e la sua opera si estendono attraverso due secoli, testimoniando un periodo di transizione nell'arte e nella società italiana. Besesti, la cui formazione e le cui influenze artistiche rimangono in gran parte da esplorare, è noto soprattutto per le sue sculture funerarie, che si possono ammirare nei cimiteri di Genova e della Riviera ligure. La sua produzione artistica fu fortemente influenzata dalla lezione di Leonardo Bistolfi, uno scultore che operò in Liguria e che fu particolarmente attivo nel settore della scultura funeraria. Bistolfi è noto per aver introdotto elementi del simbolismo e del liberty nell'arte funeraria, e sembra che Besesti abbia seguito un percorso simile, partendo da una posizione vicina al realismo borghese per poi avvicinarsi progressivamente al liberty. Tra le opere più significative di Besesti, si annoverano numerosi monumenti sepolcrali nel Cimitero della Castagna a Genova-Sampierdarena e nel Cimitero di Staglieno, anch'esso a Genova. Quest'ultimo è particolarmente famoso per la sua collezione di sculture e monumenti funebri di grande valore artistico. Besesti contribuì a questo patrimonio con opere come le tombe "Marengo", "Capurro" del 1909, "Sanguineti" e "Berninzoni" del 1918, "Quaglia" del 1919, “Favero'" e "Solimano" del 1920, e “Canale" del 1923. Queste opere sono esempi della sua abilità nel catturare l'essenza del liberty, con figure eleganti e sinuose che riflettono la sensibilità estetica del tempo. La Tomba "Marengo", in particolare, è nota per la sua notevole figura muliebre, che dimostra la capacità di Besesti di infondere vita e movimento nella pietra. Le sue sculture funerarie sono caratterizzate da una forte espressività e da un'attenzione ai dettagli che rendono ogni opera unica e personale, riflettendo il desiderio dell'artista di commemorare i defunti in modo significativo e durevole. Nel 1920, Besesti fu nominato Accademico di merito alla Ligustica, un riconoscimento che testimonia il suo contributo all'arte e alla cultura della regione. Partecipò anche a due esposizioni della promotrice di belle arti di Genova, nel 1889 e nel 1924, dove ebbe l'opportunità di mostrare il suo lavoro a un pubblico più ampio e di ricevere ulteriori apprezzamenti per il suo talento. Nonostante la sua importanza come scultore, Besesti rimane una figura relativamente poco conosciuta al di fuori degli ambienti specialistici. Questo può essere dovuto in parte alla natura stessa del suo lavoro, concentrato come era sulla scultura funeraria, un genere che spesso non riceve la stessa attenzione di altre forme d'arte. Tuttavia, le sue opere continuano a essere apprezzate da coloro che le scoprono, sia per la loro bellezza che per il loro significato storico e culturale. Le sculture di Besesti sono oggi oggetto di interesse per collezionisti e appassionati d'arte, e ci sono gallerie e case d'aste che si occupano della valutazione, dell'acquisto e della vendita delle sue opere. Questo interesse è un segno che, nonostante il passare del tempo, l'arte di Besesti continua a parlare alle generazioni presenti, offrendo uno sguardo su un'epoca passata e sulle sue espressioni artistiche. La morte di Antonio Besesti nel 1938 segnò la fine di un'era per la scultura funeraria genovese. Con la sua scomparsa, Genova e l'Italia persero uno dei loro talenti più raffinati in questo campo. Tuttavia, il suo lascito sopravvive nelle sue opere, che rimangono a testimonianza della sua abilità e della sua sensibilità artistica. Attraverso di esse, Besesti continua a essere ricordato e celebrato come uno degli scultori più importanti della sua generazione.