La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Corrado Betta ( Asti 1870 - Torino 1935 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Corrado Betta, nato nell'Astigiano il 22 luglio 1870 e deceduto a Torino il 2 aprile 1935, è stato uno scultore piemontese la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia artistica e culturale dell'Italia di fine Ottocento e inizio Novecento. La sua formazione artistica inizia in modo piuttosto umile e autodidatta, segnata da una precoce immersione nel mondo della scultura grazie al trasferimento della sua famiglia a Torino quando aveva solo tredici anni. In questa città, Betta fu inizialmente impiegato in un laboratorio di scultura, passando successivamente nello studio di Odoardo Tabacchi, uno degli scultori più influenti dell'epoca. Nonostante le difficoltà economiche e gli obblighi familiari che lo costringevano a lavorare come fonditore per il suo maestro e per altri artisti, Betta non smise mai di coltivare la sua passione per l'arte. Le ore libere dal lavoro erano dedicate allo studio autonomo e al perfezionamento delle sue abilità scultoree, spesso arricchite dagli insegnamenti degli stessi artisti con cui collaborava. Questo periodo di formazione, sebbene privo dell'istruzione accademica formale, fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile e della sua tecnica. La carriera artistica di Betta prese il via con la sua prima esposizione alla Promotrice di Torino nel 1894, dove presentò un medaglione al vero intitolato "Mia madre", seguito dal bassorilievo "I primi amori". Queste prime opere già dimostravano una notevole sensibilità artistica e una profonda comprensione della forma umana, elementi che diventeranno distintivi del suo lavoro. Il riconoscimento del talento di Betta arrivò con la partecipazione alla prima Biennale d'arte di Venezia nel 1895, dove espose la scultura "Lotta oscura". Quest'opera, che rappresenta una profonda indagine introspettiva attraverso la figura femminile, fu accolta con grande entusiasmo sia dal pubblico che dalla critica, segnando l'inizio della sua fama come scultore. La "Lotta oscura" non solo evidenziava la maestria tecnica di Betta, ma anche la sua capacità di trasmettere intense emozioni e stati d'animo attraverso il linguaggio del corpo e dell'espressione facciale. Nel corso della sua carriera, Betta continuò a esplorare temi legati alla condizione umana, alla natura e alla mitologia, creando opere che spaziavano dal realismo alla simbolistica. La sua produzione artistica includeva sculture in bronzo, medaglioni, bassorilievi e monumenti pubblici, testimoniando una versatilità e una ricerca continua che lo portarono a sperimentare con differenti materiali e tecniche. Oltre alla scultura, Betta fu anche un appassionato cacciatore e pregevole scultore animalista, come dimostrato da alcune delle sue opere che ritraggono con fedeltà e vivacità animali in movimento. Questo interesse per il mondo naturale si rifletteva nella sua capacità di catturare l'essenza e la dinamicità delle sue soggetti, sia umani che animali. La vita e l'opera di Corrado Betta sono esempi significativi dell'arte scultorea italiana di transizione tra il XIX e il XX secolo. La sua capacità di fondere tradizione e innovazione, unita a un profondo impegno artistico e personale, lo hanno reso una figura di spicco nel panorama artistico del suo tempo. Nonostante le sfide e le limitazioni imposte dalle sue origini modeste e dalla mancanza di una formazione accademica formale, Betta riuscì a lasciare un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana, testimoniata dalle sue opere ancora oggi apprezzate e studiate.