La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Achille Bianchi ( Milano 1837 - 1889 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Achille Bianchi, nato il 16 febbraio 1837 a Milano, è stato un esponente di spicco della scultura italiana dell'Ottocento. Figlio di un artista, Bianchi ha ereditato la passione per l'arte fin dalla giovane età, un patrimonio che ha coltivato con dedizione e che lo ha portato a diventare uno dei nomi più riconosciuti nel panorama artistico del suo tempo. La sua formazione artistica ha avuto inizio presso l'Accademia di Brera a Milano, dove ha studiato sotto la guida di Benedetto Cacciatori, un maestro che ha saputo trasmettergli non solo le tecniche scultoree ma anche una profonda sensibilità artistica. Durante i suoi anni di formazione, Bianchi si è distinto per il suo talento e la sua dedizione, tanto da essere premiato con una borsa di studio che gli ha permesso di proseguire i suoi studi a Firenze e Roma, due città che all'epoca rappresentavano i centri nevralgici dell'arte italiana. A Firenze, Bianchi ha inviato all'Accademia di Brera come saggio di studi "L'ingresso di Cristo in Gerusalemme", mentre da Roma ha presentato una statua più grande del vero che raffigura "Carmagnola allorché si difende dall'accusa di traditore della Repubblica veneta". Queste opere, conservate nella Galleria dell'Accademia di Brera, testimoniano la sua abilità nel catturare momenti storici e biblici con una profondità emotiva e una precisione dettagliata. Dopo il 1880, Bianchi si stabilì definitivamente a Roma, dove prese residenza nello studio di Via del Babbuino, precedentemente appartenuto al suo amico scultore Giovanni Lombardi. In questo periodo, Bianchi si specializzò nella realizzazione di ritratti e monumenti funebri, un genere che gli consentì di esplorare temi legati alla memoria e al ricordo, realizzando opere di grande impatto emotivo. Tra le sue opere più note si annoverano "Susanna", "Pia de' Tolomei", "Rebecca", "Nidia, la fioraia cieca di Pompei", "Armida del Tasso", "Ildegonda" e "Desdemona". Quest'ultima, esposta ad Oporto, gli valse medaglie di prima classe e la decorazione dell'ordine cavalleresco di Cristo. Bianchi ha anche realizzato importanti monumenti funebri, tra cui quello dedicato alla sua madre nel cimitero di Milano e l'altare della chiesa di Santa Maria delle Grazie in Brescia, un'opera di grande valore artistico e spirituale. Le sue sculture si caratterizzano per la capacità di catturare l'essenza dei soggetti ritratti, esplorando temi universali come l'amore, la sofferenza e la spiritualità con una sensibilità e una maestria che lo hanno reso uno degli scultori più apprezzati del suo tempo. Le sue opere, infatti, sono state esposte in numerose mostre e hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, consolidando la sua reputazione come uno dei maggiori esponenti della scultura italiana dell'Ottocento. Achille Bianchi è scomparso nel 1889, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore. Le sue sculture continuano a essere ammirate e studiate per la loro bellezza, la loro tecnica e la loro capacità di comunicare emozioni profonde, testimoniando il genio e la passione di uno scultore che ha saputo interpretare l'arte come espressione dell'animo umano.